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Rifondazione: la Provincia è assente sulla vertenza Golden Lady

Durante l'ultimo tavolo regionale, la Provincia di Chieti non ha presentato la documentazione di sua competenza per concretizzare il riconoscimento di area di crisi della Val Sinello. Il Prc: "Scandaloso"

Nel corso dell'ultimo tavolo regionale, tenutosi il 16 marzo, la Provincia di Chieti non ha presentato la documentazione di sua competenza per concretizzare il riconoscimento di area di crisi della Val Sinello.
Decine e decine di lavoratrici e lavoratori Golden Lady, hanno appreso la notizia mentre partecipavano ad un incontro pubblico promosso da Rifondazione Comunista a Vasto, nel corso del quale è stata data voce a chi da mesi è in cassa integrazione.
 
Rabbia e tensione comprensibili. Spiegano gli esponenti del Prc Vasto: "Questa assenza della provincia è scandalosa, e misura la scarsa attenzione che l'Ente sta realmente riponendo sulla vertenza Golden Lady.
I richiami dell’assessore alle Politiche del lavoro Daniele D’Amario a fare fronte comune per risolvere il dramma di 382 lavoratrici e lavoratori - proseguono -  sono inutili fintanto che rimangono parole non supportate da fatti concreti".

Lavoratrici e lavoratori Golden Lady soffrono già da troppo tempo i disagi imposti da una basta paga al 70%, anche la cassa integrazione sta per scadere: tra 9 mesi 382 persone rimarranno senza stipendio.

"Si riempia di contenuti il riconoscimento di area di crisi della Val Sinello - aggiungono dal Prc  -  Nel farlo occorrerà agire su più fronti: oltre all’aspetto logistico, come il miglioramento della rete dei trasporti e delle telecomunicazioni, sarà necessario, sull’esempio dei risultati che si stanno ottenendo per la Omsa di Faenza, che i Comuni interessati si impegnino a velocizzare gli aspetti burocratici pur mantenendo il necessario rigore nei procedimenti amministrativi; che la Regione e la Provincia si facciano carico della formazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori, al fine di agevolare la loro ricollocazione. Riteniamo inoltre che occorrerà valutare ipotesi di contrasto alla pirateria imprenditoriale, quella cioè che seguendo il modello Golden Lady, beneficiano di agevolazioni e finanziamenti con soldi pubblici e poi scappano all’estero".
 
Ecco perchè , nell'ottica di una riconversione che con molta probabilità non riuscirà a ricollocare tutti i 382 lavoratori in un’unica azienda, Rifondazione suggerisce di agevolare la nascita di una partnership tra piccole e medie imprese locali, da collocare nello stabilimento ex Golden Lady. "Una soluzione del genere potrebbe contribuire a dare respiro a piccole realtà locali, oggi strangolate dalla crisi e che domani non scapperanno via con il malloppo, come invece sta facendo Golden Lady".

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