Reati informatici: in provincia di Chieti sono quasi raddoppiati
Ma secondo un’analisi condotta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, in Abruzzo i crimini informatici sono aumentati meno rispetto al resto d’Italia
Un reato informatico ogni 447 abitanti e una variazione del 48% di reati denunciati dal 2010 al 2015 nella provincia di Chieti. E’ quanto emerge da un’analisi condotta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, che assiste in giudizio i cittadini vittime di frodi informatiche.
L’Abruzzo, con una denuncia all’autorità giudiziaria ogni 398 abitanti, registra una densità di reati informatici in linea con la media nazionale, anche se Pescara (1/310) è tra le province italiane più colpite dal fenomeno (14° posto). Teramo (1/453) è la provincia abruzzese dove il fenomeno è risultato meno grave.
A livello nazionale la Puglia, con 1 denuncia all’autorità giudiziaria ogni 503 abitanti, è la regione con la più bassa densità di crimini informatici, seguita da Sicilia (1/496) e Basilicata (1/483). Al contrario Liguria (1/246), Molise (1/290) e Valle d’Aosta (1/294) sono le regioni dove questi reati sono più diffusi rispetto alla popolazione.
DAS ha rilevato che tra il 2010 e il 2015 il numero assoluto di reati informatici è cresciuto in modo rilevante in tutte le regioni. Il fenomeno è più che raddoppiato in Friuli Venezia Giulia (+133,8%), Umbria (+102,3%) e Liguria (+101,6%). Le regioni dove le denunce per reati informatici sono cresciute meno sono Campania (+17,1%), Valle d’Aosta (+19,5%) e Puglia (+34,5%).
Province |
Densità reati (popolazione/reati) |
Var. % n. reati (2015/2010) |
Pescara |
1/310 |
+24% |
L’Aquila |
1/418 |
+44% |
Chieti |
1/447 |
+48% |
Teramo |
1/453 |
+33% |
Abruzzo |
1/398 |
+36% |
Fonte: Rielaborazione DAS su dati Istat |
*rielaborazione DAS su dati Istat 2010 e 2015. La voce reati informatici raggruppa le categorie Istat “truffe e frodi informatiche” e “delitti informatici”