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Economia

Sanità: la protesta dei tecnici di laboratorio licenziati

In quindici sono stati licenziati dopo oltre un decennio di contratti precari. Per sostituirli la Asl ha fatto ricorso ad una procedura di mobilità extra regionale, che secondo il direttore generale era l'unica soluzione consentita dalla legge

Quindici tecnici di laboratorio, 14 donne e un uomo, che hanno lavorato per più di un decennio nella Asl di Chieti-Lanciano-Vasto con contratti “flessibili”. Poi, dal 2009 fino allo scorso ottobre, hanno ricevuto uno dopo l’altro la lettera di “cessazione rapporto di lavoro”, nonostante nel 2008 la direzione sanitaria avesse assicurato che sarebbero stati stabilizzati. Per sostituirli la Asl ha fatto ricorso ad una procedura di mobilità extra regionale, grazie alla quale sono entrati altri 24 tecnici.

E proprio contro questa soluzione hanno protestato stamani (19 gennaio) davanti all’ingresso dell’ospedale Santissima Annunziata, per rivendicare il loro diritto al lavoro. “L’azienda – dicono – ha investito nella nostra formazione e ora butta via quindici anni di professionalità. Abbiamo tutte tra i 40 e i 50 anni, ricollocarci è impossibile. Ci avevano prospettato la possibilità di un concorso, che però non c’è stato, l’ultimo è stato organizzato nel 1990. Se l’avessimo saputo avremmo provato concorsi fuori regione, senza sperare fino all’ultimo in una stabilizzazione”.

A dare manforte alle quindici ex dipendenti della Asl c’è anche Fiorella Rotondi, che è un infermiera e non è precaria. Ma sente di doverci essere e invita chiunque a manifestare solidarietà verso le ex colleghe: “Il precariato – spiega – crea disagi a tutti, ancora di più nella sanità. La direzione sanitaria dovrebbe capire che i contratti flessibili danneggiano non solo i lavoratori, ma soprattutto i pazienti”.

“Il presidente Chiodi, commissario straordinario della Sanità – dice Mario Fritelli, segretario regionale della Usb (Unione sindacale di base) – si vanta di aver pareggiato il bilancio, ma in realtà lo ha fatto sacrificando il lavoro. In più la legge Brunetta del 2009 ha cancellato ogni possibilità di far conservare il posto a questi lavoratori”.

Nel corso della protesta il direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro ha incontrato i rappresentanti dell’Usb impegnandosi a verificare con la Regione la possibilità di bandire un concorso, che è l’unico modo per fare assunzioni a tempo indeterminato. Ma ha precisato che “quella della mobilità è stata una scelta obbligata dalle disposizioni in materia, che la indicano come prima procedura da esperire per l’acquisizione di risorse umane: non c’era alternativa”.

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