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Ex scuola all'aperto di Lanciano, presentato il progetto per la delocalizzazione

L'edificio, dichiarato inagibile dopo il terremoto del 2009, ospitava 7 aule occupate dall'istituto De Titta per circa 780 metri quadrati

Il lungo e complesso iter per la ricostruzione dell’ex scuola all’aperto di Lanciano raggiunge uno step decisivo per l'ipotesi di una futura delocalizzazione. Lo stabile, dichiarato inagibile dopo il terremoto del 2009, ospitava 7 aule occupate dall'istituto De Titta per circa 780 metri quadrati.

Pochi giorni fa, in Comune per i relativi pareri, è stato depositato il progetto dell’architetto Adele Di Campli con il responsabile unico del procedimento, ingegner Michel Zulli della Provincia. Dopo la valutazione dell’ ufficio Urbanistica, il progetto sarà inviato dalla Provincia all’Ufficio Speciale della Ricostruzione (U.S.R.C.) per ottenere il finanziamento di 1 milione 653 mila euro, fondi Cipe, rimasto bloccato per anni.

La primitiva ipotesi di ampliamento del De Titta, in continuità con lo stabile di piazza Martiri Lancianesi, aveva trovato l’opposizione di alcune associazioni, perché si avvicinava al Torrione Aragonese e soprattutto per la definitiva bocciatura da parte della Soprintendenza provinciale per il ritrovamento di reperti archeologici. Questo, di fatto, impedisce la ricostruzione sull’area dell’ex scuola all’aperto e sul giardino prospicente. 

L'allora presidente della Provincia Pupillo riuscì, dopo un parere iniziale negativo dell’Ufficio delle Ricostruzione, a ottenere il via libera alla delocalizzazione della stessa volumetria da realizzare nell’istituto Fermi, a poche centinaia di metri dal De Titta, con cui forma un unico plesso scolastico con la stessa dirigenza.

Il progetto prevede il prolungamento della facciata del Fermi in direzione della corte interna, oggi destinata ad area di sosta, generando un'aula al piano terra, tre al primo e secondo piano. Inoltre, si genera una corte interna che sarà uno spazio didattico all’aperto, nel richiamo alla storica costruzione che verrà abbattuta.

Al contempo, una volta ottenuta, come si spera, l’autorizzazione dall’Ufficio della ricostruzione, il Comune dovrà procedere alla richiesta di verifica di interesse culturale della scuola all’aperto alla Soprintendenza che già fece, informalmente, un sopralluogo pochi mesi fa, per l’abbattimento e il ripristino e la ricucitura delle mura medievali su cui fu costruito il manufatto negli anni '60.

L’abbattimento sarà a carico del Comune di Lanciano, tanto che la precedente amministrazione aveva già inserito l’intervento nel piano triennale delle opere pubbliche. Sarà sicuramente un arricchimento per l’asilo Maria Vittoria, che incrementa l’ area verde destinata ai bimbi, e per la città, visto il recupero storico, architettonico delle mura in continuità del Torrione aragonese.

"Ho seguito con particolare attenzione il progetto in tutte le sue fasi - commenta il consigliere provinciale Davide Caporale - e ringrazio la struttura tecnica della Provincia oltre che il progettista per la qualità del lavoro e l’impegno profuso. Ritengo che entro l’anno si possa giungere al compimento delle procedure per ottenere un risultato importante per la comunità frentana e per il centro storico di Lanciano".


Il Consigliere Provinciale
Davide Loris Caporale

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