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Economia

Il lavoro si trova online con il portale Minijob, che unisce domanda e offerta

Una piattaforma che consente di cercare piccoli lavori o professionisti, non solo incrociando domanda e offerta, ma garantendo la veridicità degli annunci e delle tariffe, con tanto di recensioni dei clienti sul servizio ricevuto

Una piattaforma che consente di cercare piccoli lavori o professionisti, non solo incrociando domanda e offerta, ma garantendo la veridicità degli annunci e delle tariffe, con tanto di recensioni dei clienti sul servizio ricevuto. Si tratta di chieti.minijob.it, portale del gruppo Minijob.it, a cui il Comune di Chieti ha aderito per primo in Abruzzo, 32esimo in Italia. Il servizio è stato presentato questa mattina (lunedì 21 novembre) nel corso di una conferenza stampa.

La piattaforma, nata dall’idea di Matteo Annibali e Dario Licci e partecipata da Hub21, si rivolge a tutti i liberi professionisti in cerca di clienti, a chi voglia monetizzare il proprio tempo libero con qualche lavoretto, a chi ha bisogno di una figura specifica ma non sa a chi rivolgersi. Il funzionamento è semplice anche per i meno capaci con il computer: è sufficiente registrarsi per pubblicare i propri servizi o selezionare un lavoratore tra una quarantina di categorie diverse. 

Un bot assiste gli utenti per qualsiasi dubbio, ma c’è anche un numero dedicato per guidare chi proprio non ha dimestichezza con il digitale a completare le procedure. Il servizio ha costo zero sia per il Comune, sia per gli utenti, che hanno come unico vincolo pagamenti fiscalmente limpidi. “Abbiamo scelto di servire Comuni dai 20mila ai 50mila abitanti - spiega Luca Scali di Hub21 - per rimettere in moto l’economia sommersa e dare una mano a quanti cercano lavoro”. Ecco perché il portale si rivolge a studenti in cerca di un'occupazione saltuaria, anziani che vogliono reinventarsi, lavoratori troppo adulti per tornare facilmente nel mondo del lavoro. Come conferma il sindaco Umberto Di Primio, la quasi totalità dei cittadini che gli chiedono un incontro, infatti, hanno come problema principale quello della ricerca di un’occupazione. “La speranza - commenta il sindaco - è che questo strumento aiuti a dare una risposta alle richieste di lavoro: è un modo per avvicinare due mondi che sembrano ricorrersi ogni volta per intercettarsi”.

Nella prima sperimentazione, ad Ascoli Piceno, nel solo mese di agosto si sono iscritti 700 utenti, che hanno portato a 200 prestazioni lavorative. Ma come viene garantita la massima affidabilità di questo strumento? In primo luogo, al momento dell’iscrizione, i gestori effettuano diversi controlli incrociati, per verificare se effettivamente gli utenti abbiano le competenze dichiarate, e controllano la serietà delle tariffe proposte. Nel caso in cui qualcosa risulti poco chiaro, c’è immediatamente un confronto con il lavoratore che propone i suoi servizi. In secondo luogo, una volta avvenuto il contatto e la prestazione lavorativa, viene invitato l’utente a lasciare un feedback, una sorta di recensione, sul servizio di cui ha usufruito, direttamente sul sito o tramite mobile. Qualora questo non avvenga, lo stesso viene contattato telefonicamente per comprendere come mai non abbia scelto di lasciare una recensione. 

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