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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Tutti pazzi per il pecorino abruzzese: aumentate le vendite

L'indagine di Coldiretti: nell'ultimo anno sono aumentati sia la vendita che il consumo del prodotto caseario. Circa 300mila capi ovini concentrati soprattutto sulla provincia dell'Aquila (130mila capi circa), in quella di Chieti invece sono solo 38mila

In linea con l’aumento delle esportazioni del pecorino romano (+22%) e la conseguente crescita del prezzo al consumo, si registra il maggiore appeal del pecorino abruzzese. Stando a un'indagine di Coldiretti Abruzzo, nell’ultimo anno, sono aumentati sia la vendita che il consumo del prodotto caseario locale con un leggero aumento del prezzo, passato da 8,5 euro a 9 euro al chilo. Un leggero incremento del prezzo al consumo che, seppur non fa esultare i caseifici che non riescono a bilanciare il naturale aumento del costo della materia prima, premia invece gli allevatori che riescono finalmente a spuntare contratti almeno sufficienti a coprire i costi di allevamento.

Qualche segnale positivo si registra inoltre nell’export e in particolare per la Germania, anche se si tratta ancora di primi passi a fronte di un settore tradizionale dell’economia regionale, che vanta circa 300mila capi ovini concentrati soprattutto sulle province di L’Aquila (130mila capi circa), Teramo (80mila), Pescara (45mila) e Chieti (38mila). 

La rete di Campagna Amica in Abruzzo con oltre trenta mercati a chilometro zero sparsi nelle 4 province e oltre 250 aziende accreditate, sottolinea che negli ultimi sei mesi il pecorino abruzzese assieme ad altri prodotti caseari come caciocavallo, scamorze e mozzarelle ha registrato una crescita del 15%.

“Un trend che viene confermato anche dal numero di giovani che scelgono di mettersi alla guida di un gregge, dove il problema non è tanto la crisi ma gli attacchi degli animali selvatici– dice Alberto Bertinelli, direttore di Coldiretti Abruzzo -  si tratta in gran parte di giovani che vogliono dare continuità all’attività familiare ma ci sono anche ingressi ex novo spinti dalla voglia di trovare una occupazione  alternativa a contatto con gli animali e la natura”.

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