Diecimila occupati in meno in un anno: l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale
Lo si legge nell’ultimo report redatto da Aldo Ronci. Le variazioni degli occupati sono insoddisfacenti in tutti i settori meno che nell’agricoltura
Il mercato del lavoro in Abruzzo ha subìto una pesante flessione in un anno. Tra il quarto trimestre del 2021 e il quarto trimestre del 2022 gli occupati sono diminuiti di 10 mila unità con una flessione del 2%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dell’1,5% (da 510 mila sono diventati 500 mila). Un dato che posiziona l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria azionale: è il peggior risultato degli ultimi 5 anni.
Lo si legge nell’ultimo report redatto da Aldo Ronci. Le variazioni degli occupati sono insoddisfacenti in tutti i settori meno che nell’agricoltura (+7). Subiscono un consistente decremento nelle attività di commercio, alberghi e ristoranti (‐13) flessioni più modeste nell’industria (‐2) e nelle costruzioni (‐2), rimangono stabili nei servizi. Le variazioni percentuali posizionano l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria delle regioni italiane nelle costruzioni e nelle attività di commercio, alberghi e ristoranti, al quartultimo posto nei servizi.
Inoltre, il tasso di occupazione in Abruzzo nel quarto trimestre del 2021 è stato del 61,8%, valore superiore al tasso nazionale del 59,5%, ma nello stesso periodo del 2022 il tasso abruzzese subisce una flessione e si attesta al 60,3%, dato quest’ultimo inferiore a quello nazionale del 60,7%.
Anche la disoccupazione registra dati poco soddisfacenti con un decremento di 1.000 disoccupati pari al 3,3% con un’intensità pari ad 1/3 di quella nazionale che ha segnato un decremento del 12,1%. “A tale allarmante dato del mercato del lavoro – si legge nel report - nel 2022 si affiancano, nello stesso periodo, una dinamica delle imprese che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,36% e un andamento dell’export che annota un incremento del 2,1%”.