rotate-mobile
Economia Vasto

Ipermercato a Vasto, no di Confcommercio: la Regione non è un megastore

Il presidente dell'organizzazione scrive al sindaco Luciano Lapenna, favorevole alla costruzione di un nuovo ipermercato in città: "Di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro centro commerciale"

Basta centri commerciali in Abruzzo. Il no alla grande distribuzione arriva ancora una volta dal presidente Confcommercio Chieti, Angelo Allegrino, che in merito alla progettazione di un nuovo ipermercato a Vasto lancia un appello al sindaco Luciano Lapenna.

"L’intenzione di costruire l’ennesimo centro commerciale ci sconcerta – spiega il presidente Allegrino -  ancor più ci meraviglia che, questa volta, il progetto sembrerebbe avere parere favorevole dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lapenna, sino ad ora attenta alla salvaguardia e allo sviluppo  del commercio e turismo cittadino. E’ possibile che non si pensi ad altro che a progettare e a realizzare centri commerciali? – incalza - Non conviene, invece, investire sul comparto turistico abruzzese, migliorare le infrastrutture, realizzare strutture ricettive e di intrattenimento, moderne ed accoglienti?”.

I DATI L’immagine turistica dell’Abruzzo con mare, monti e laghi affascinanti, rischia di essere appannata dalla sensazione che la regione stia per diventare una sorta di megastore.  A parlare non sono solo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, è sufficiente guardarsi intorno. L’Abruzzo occupa uno dei primi posti in Italia per densità della grande distribuzione rispetto alla popolazione, nel 2010 tale densità era pari a 363,1 mq. per ogni mille abitanti: 205,5 mq al settore alimentare, 157,5  al  non food, contro una media nazionale di 345,0 mq. Non è difficile immaginare come nel corso degli ultimi due anni queste proporzioni siano aumentate.  

VASTO Nello specifico, su Vasto, per capire in quale contesto si andrebbe ad inserire questa nuova grande struttura di vendita Confcommercio snocciola i dati della Camera di Commercio di Chieti. All’interno del settore "Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli", nel secondo trimestre 2012, si sono registrate 14 iscrizioni e  13 cessazioni "non d'ufficio", con un saldo positivo di 1 unità (in provincia di Chieti si è registrato un saldo negativo di 20 unità). Invece nel comparto “Attività dei servizi, di alloggio e di ristorazione”, nello stesso periodo, si sono registrate 8 iscrizioni e 6 cessazioni, con un saldo positivo di 2 unità a fronte di un saldo negativo in provincia di Chieti di 11 unità.

“Questi numeri – conclude Allegrino - testimoniano che le imprese di Vasto, tra mille difficoltà, riescono a fronteggiare la grave crisi economica”. Secondo il presidente di Confcommercio questo dipende anche dalla scelta degli amministratori vastesi di non lasciare campo libero alla grande distribuzione. “Ora perché questa inversione di rotta? Invitiamo l’amministrazione comunale a riflettere e a ponderare bene ogni determinazione a riguardo. Allo stesso modo chiediamo di essere convocati presso codesto Comune per poter dar voce ai commercianti vastesi”.

 

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ipermercato a Vasto, no di Confcommercio: la Regione non è un megastore

ChietiToday è in caricamento