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Nucleare, commessa da 50 milioni di euro per la Walter Tosto di Chieti

Il gruppo Tosto si aggiudica la fornitura di 80 componenti critici destinati alla centrale nucleare di Sommerset in Inghilterra e altre due commesse del valore di 370 milioni

Nuova sfida per la Walter Tosto di Chieti che non ha mai smesso di lavorare con le aziende del settore nucleare in Europa e nel mondo, università ed enti di ricerca. Dopo il sì della Commissione Europea al nucleare inserendolo tra le “fonti utili alla transazione ecologica” ora il gruppo Tosto si è aggiudicato la fornitura di 80 componenti critici del valore di 50 milioni di euro destinati alla centrale nucleare di Sommerset e altre due commesse del valore di euro 370 milioni.

La fornitura di 80 componenti critici per lo scambio termico è destinata alla centrale nucleare di ultima generazione Hinkley Point C (Hpc) del valore di 50 mln di euro a Sommerset, Inghilterra, la cui attivazione è prevista per il 2026.

“Da azienda familiare – si legge in una nota - Tosto si è trasformato in un gruppo italiano strategico per lo sviluppo del proprio Paese e questo posizionamento è affermato dalla sua partecipazione ad uno dei più importanti progetti di ricerca sulla fusione nucleare (Iter) del primo impianto con dimensioni paragonabili a una centrale elettrica convenzionale, realizzato per dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della fusione come fonte di energia pulita e sicura. Il progetto fu finanziato dal’ Unione Europea, Giappone, Russia, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e India e, proprio per questo motivo, ha una rilevanza globale di grande prestigio”.  

Il gruppo di Chieti, come membro del consorzio AMW (Ansaldo, Mangiarotti, Walter Tosto) sta realizzando anche cinque settori in acciaio inossidabile da 650 tonnellate ognuno, della camera da vuoto (il cuore del reattore Iter) del valore di circa 300 milioni di euro; oltre a questa commessa si è aggiudicata a fornitura di  64 cassette body (foto) strutture massicce e contorte del sistema dei divertori del reattore del valore di circa 70 milioni di euro. 

“L’Italia – commenta Luca Tosto, amministratore delegato - pur avendo risorse e competenze nella realizzazione degli impianti, è gravata da costi esagerati per l’approvvigionamento di energia elettrica e gas più elevati rispetto agli altri Paesi dell’Unione e se pensiamo che nelle nazioni confinanti, a soli 300 km da Milano, Torino e Genova si contano circa 40 reattori nucleari, diventa un controsenso parlare di sicurezza. Occorre puntare all’indipendenza energetica e l’unica soluzione possibile è quella di affidarsi alla sicurezza del nucleare di nuova generazione”.
 

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