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Economia

Consorzio Mario Negri Sud: la mozione del centrosinistra

I consiglieri di opposizione alla Provincia impegnano la Giunta a salvare le sorti dell'istituto di ricerca di Santa Maria Imbaro, in grave difficoltà economica. La proposta è allargare l'esperienza del consorzio a nuovi partner

Poche certezze per il futuro del consorzio Mario Negri Sud: il centro di ricerche farmacologiche a Santa Maria Imbaro già da qualche mese chiede a Provincia e Regione di essere convertitO in fondazione, a causa delle difficoltà economiche esternate. L’Istituto costituito dal Mario Negri di Milano, dalla Provincia di Chieti e dalla Regione Abruzzo, soffre per la mancanza di liquidità, difficoltà che si riversa sull’attività del centro di ricerca, particolarmente importante per la salvaguardia della salute umana e dell’ambiente, e sul personale dipendente che attende ancora numerose competenze arretrate.

“Ma la fondazione, così immaginata e dichiarata dal presidente Enrico Di Giuseppantonio, è una strada incerta che non fornisce  certezze sul futuro del Mario Negri, che invece è un valore aggiunto nel territorio. Inoltre, i pareri non favorevoli ma fortemente dubbi resi dal collegio dei revisori dei conti e dal dirigente di settore della provincia, hanno aumentato le nostre perplessità iniziali sul percorso individuato” ammettono i consiglieri di minoranza del centro-sinistra alla Provincia, che questa mattina (9 gennaio) hanno depositato una mozione urgente da discutere in consiglio, per dare una soluzione diversa al futuro del Mario Negri Sud.

L’opposizione ritiene di dover continuare nell’esperienza del consorzio, che comunque secondo  l’atto costitutivo andrà a sciogliersi nel 2013, magari allargato a nuovi partner. Nella mozione presentata, i consiglieri provinciali impegnano “il Presidente della Provincia e la Giunta provinciale a promuovere ogni utile iniziativa per  ampliare la base consortile dell’istituto Mario negri Sud con il coinvolgimento oltre che degli attuali soci, Provincia, Regione Abruzzo e Mario negri di Milano, anche di altre Istituzioni pubbliche e private come la Camera di Commercio di Chieti, l’Università  di Chieti, Confindustria di Chieti ed altre associazioni di categoria interessate, con nuovi parametri temporali e con un congruo aumento di capitale dell’ente consortile e con una  diversa distribuzione delle quote sociali”.

“La bontà di questa proposta - continuano i consiglieri di Pd, Sel, Idv e Federazione della Sinistra - sta nel fatto che alcun socio attuale potrà defilarsi. Noi disegniamo un percorso lineare e sicuro che garantisca i lavoratori e l’arrivo di finanziamenti europei, è il caso che la Regione faccia altrettanto e che la nostra maggioranza di centrodestra si chiarisca  al proprio interno”.    

 

 

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