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Economia

Morti sul lavoro: l'Abruzzo è in zona arancione, Chieti la provincia con l'incidenza minore rispetto agli occupati

Le vittime di incidenti sono in calo, ma i numeri restano preoccupanti e crescono le denunce di infortunio

Diminuiscono le morti bianche nei primi quattro mesi del 2022, ma i numeri sono ancora drammatici: da gennaio ad aprile sono state 261 le vittime sul lavoro e, al contempo, sono cresciute le denunce di infortunio, in una percentuale del 48% rispetto all'anno scorso. Sono i dati dell'osservatorio Vega Engineering, che ha mappato l'emergenza nel primo quadrimestre dell'anno.

L'Abruzzo è in "zona arancione", ossiare al secondo gradino della classificazione dell'osservatorio, insieme a Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Molise, Marche e Piemonte. 

“Se il decremento della mortalità sul lavoro rappresenta un dato confortante (-15 % rispetto allo scorso anno) - commenta Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre - bisogna precisare che in questi numeri sono completamente spariti gli infortuni mortali per Covid. Se nel primo quadrimestre del 2021 ne erano stati conteggiati circa 187, quest’anno, nello stesso periodo, ne sono stati conteggiati circa 10. Questo spiega la forte diminuzione degli infortuni mortali, in contrasto con un netto aumento del 48% delle denunce di infortunio. Sono 261 i lavoratori che hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese nel primo quadrimestre del 2022. Più di due morti sul lavoro al giorno: una tragedia che non conosce fine”.

A finire in zona rossa al termine del primo quadrimestre del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 8,5 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige e Toscana.

In Abruzzo ci sono state 5 vittime nel primo quadrimestre del 2022. Osservando i dati divisi per provincia, Chieti è quella con i numeri meno preoccupanti, classificandosi al 54esimo posto della gradauatoria nazionale per indice di incidenza, con un incidente mortale e un'incidenza sugli occupati del 7,2%. 

La provincia d'Abruzzo con i dati peggiori è Teramo, al 15esimo posto nazionale, con 2 vittime e un'incidenza del 16,7% degli occupati.  

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