Scatta la mobilitazione dell’autotrasporto: possibile fermo in vista
La Cna Fita: "Impegni del Governo disattesi". A dare voce al malessere della categoria è l'Unatras che ha chiesto lo sblocco di oltre 300 milioni di euro destinati alla categoria
Il mondo dell’autotrasporto verso lo stato di mobilitazione generale, con possibile fermo in vista. Lo rende noto la Cna Fita Abruzzo dopo che, nei giorni scorsi, il coordinamento unitario delle Associazioni nazionali del trasporto merci (Unatras), che rappresenta la maggioranza delle circa 100mila imprese iscritte all’Albo Autotrasporto, è tornato a denunciare "l'immobilimo del governo", evidenziando che l'ipotesi del fermo degli autotrasportatori, considerando la grande incidenza del trasporto su gomma sul totale delle movimentazioni delle merci nel nostro Paese, rischia di avere conseguenze molto serie.
A ricordare i termini della vicenda è la presidente di Cna-Fita Abruzzo, Luciana Ferrone, che è anche vicepresidente nazionale: "Nonostante le tante promesse e i tanti impegni assunti in questi mesi dall’Esecutivo a sostegno dell’autotrasporto, dobbiamo purtroppo constatare come non si sia mosso nulla: ed è per questo motivo che il nostro organismo unitario si è detto pronto alla mobilitazione".
Sul piatto della bilancia del confronto con il Governo, Unatras ha chiesto lo sblocco di oltre 300 milioni di euro destinati alla categoria. "Una somma importante, peraltro già stanziata e approvata, ma nei fatti mai resa disponibile. Così, nonostante le rassicurazioni fornite dalla struttura del dicastero guidato da Matteo Salvini, nulla si è mosso". Tra gli altri temi che hanno fatto scatenare la mobilitazione della categoria: i crediti incagliati relativi ai ristori 2022 per il rincaro del prezzo del gasolio, l'utilizzo delle ulteriori risorse messe a disposizione dal dl “Aiuti quater” e dalla legge di bilancio 2023, l'erogazione dei crediti relativi all’Adblue; piena fruizione del credito d’imposta per il gas naturale liquefatto.