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L'automotive oltre la crisi: i risultati dell'indagine della CCIAA

Nel 2011 il distretto abruzzese è cresciuto del 14,7%, superando i 4 miliardi di fatturato, mentre i ricavi sono incrementati del 3,5%

Dai risultati dell’indagine realizzata dalla Camera di Commercio di Chieti in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e Step Ricerche emerge una filiera automotive  capace di reagire, nonostante le forti pressioni.

Nel 2011 il distretto abruzzese è cresciuto del 14,7%, superando i 4 miliardi di fatturato, mentre  i ricavi sono incrementati del 3,5%.

“In Abruzzo – spiega il presidente della Camera di Commercio teatina, Silvio Di Lorenzo, -oltre a registrare, rispetto al dato nazionale, una più elevata diversificazione di prodotto sono presenti alte specializzazioni, quali la fornitura al mercato del ricambio, ma soprattutto gli allestimenti ai veicoli commerciali e industriali. Siamo la quinta regione in Italia per numerosità di attori, la prima del Centro-Sud”.

Nel dettaglio, se nel 2006 il fatturato della filiera automotive alla Sevel era di 2.419 milioni di eruo, nel 2011 è salito a 2.882. Quello della Honda Italia invece, in cinque anni è passato da 766 milioni a 566. Il resto della filiera è sceso leggermente da 547 milioni di euro a 539

In Abruzzo dal 2009 ad oggi 16 imprese su 101 hanno una procedura di cessazione di attività, liquidazione o scioglimento. Queste ancora nel 2007 valevano un fatturato pari a 35 milioni (42 mln nel 2005). Fra le imprese in attività e con bilancio disponibile più della metà sono riuscite ad aumentare il loro fatturato totale nel 2011 rispetto al 2010 o a stabilizzarlo.

Il 2012 è stato un altro anno difficile: nell’Unione Europa si sono perse, rispetto all’anno precedente, quasi 800mila immatricolazioni (-7%), di cui quasi 300mila in Italia (-20%). In Abruzzo tre interlocutori su quattro dichiarano commesse in flessioni.

Nonostante le tendenze negative però, la filiera auto motive riesce a reagire trovando le risorse per intercettare nuove fonti di ricavi. Il 78,6% delle aziende abruzzesi dichiara come maggiore leva competitiva la qualità del proprio prodotto o servizio. Rispetto alla media del campione nazionale, le imprese abruzzesi puntano maggiormente sull’affidabilità nei tempi di consegna e sulla flessibilità produttiva, meno sull’innovazione.

“I dati confermano che l’automotive abruzzese è un comparto importante per l’economia del territorio - ha concluso Di Lorenzo – e con la realizzazione del Campus dell’Innovazione Automotive si svilupperanno, qui in Abruzzo, nuove competenze e tecnologie”.

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