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Economia

Imprese artigiane: a Chieti è crisi senza fine, perse 160 unità

Un triste quadro emerge dal rapporto sull’andamento delle imprese artigiane nei primi nove mesi dell’anno diffuso dalla Cna

Costruzioni e manifatturiero spingono giù i numeri dell’artigianato abruzzese, e proprio per questo ad essere più colpita da una crisi che non accenna a diminuire sono la provincia più industrializzata della regione, Chieti, e quella più segnata negli ultimi anni dalle calamità naturali, L’Aquila. E’ quanto emerge dal rapporto sull’andamento delle imprese artigiane in Abruzzo nei primi nove mesi dell’anno messo a punto da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo. "La flessione – illustra il ricercatore - è stata di 468 unità, un valore che negli ultimi anni tende molto debolmente a diminuire ma che è comunque lontano dagli incrementi che avevano preceduto la crisi. E in valore percentuale, ecco un’altra conferma, il decremento dell’1,49% delle imprese artigiane abruzzesi è molto più alto di quello medio italiano che si è attestato invece a quota –0.98%, con L’Aquila e Chieti quasi al doppio".

La caduta, insomma, colpisce i diversi territori in modo disomogeneo (pur restando l’intero Abruzzo al di sotto delle medie nazionali), ma sono il Chietino e l’Aquilano le aree più segnate, con una perdita rispettivamente di 160 e 141 unità; peggio di quanto accaduto a Pescara (-109) e ancor più lievemente a Teramo (-58). Singolare l’andamento del comparto edilizio, che spinge verso il basso i risultati dei due territori: 88 imprese in meno per ciascuna delle due province, su un totale regionale di -265 imprese, dicono quanto sia vasta e pervasiva la crisi in queste due aree. Crisi “a braccetto” che si conferma anche nel comparto manifatturiero (rispettivamente 41 e 39 imprese in meno nelle due province, su un totale regionale di 133 perse) e si riflette anche nell’esclusione dei due territori dalle sole performance positive dei nove mesi tra gennaio e settembre: sono infatti registrate a Pescara (+16) e a Teramo (+13) le uniche performance positive del periodo, rispettivamente nei settori dei servizi alle imprese e alla persona.

In questa condizione, si accentua il pressing delle associazioni d’impresa nei confronti della Regione, per ottenere misure da mettere in campo contro la crisi dell’artigianato. Ma dal confronto dei giorni scorsi con il vice presidente della Giunta con delega alle Attività produttive, Giovanni Lolli, arrivano buone notizie: "Entro l’anno – sintetizza il direttore della confederazione artigiana abruzzese, Graziano Di Costanzo – saranno finalmente a disposizione 30 milioni di finanziamenti destinati ai confidi, relativi alla vecchia programmazione 2007-2013: risorse preziose, da tempo invocate, perché finalizzate al credito, mai come in questi anni avaro nei confronti della micro-impresa. E altri 11 milioni ci sono stati assicurati per il 2018, finalizzati non solo agli aiuti riservati alle nuove imprese e alle start-up, ma anche a quelle già esistenti, spesso tagliate fuori da agevolazioni specifiche. Una richiesta, questa, su cui noi e le altre sigle del mondo dell’impresa abbiamo fortemente posto l’accento".

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