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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Casalincontrada: non una discarica, ma un impianto di smaltimento

Incontro di sindacati e Confindustria sulla struttura di località Fosso Taverna per tranquillizzare i cittadini: nessun rischio per ambiente e salute. Ma il Wwf continua a dire no

Lo scopo era tranquillizzare i cittadini e sollecitare la Regione a fornire le autorizzazioni necessarie entro il mese di novembre, nella conferenza organizzata stamattina (11 novembre) alla Camera di commercio dalla Tea, la cooperativa che dovrà gestire l’impianto di smaltimento di imballaggi a Casalincontrada.

La Tea, 70 componenti in tutto, ha raccolto una quarantina di ex lavoratori della Burgo, che nel capitale sociale della cooperativa hanno investito parte dei proventi della mobilità, una cifra di 25 mila euro. Qualora la Regione non autorizzasse il progetto rischierebbero di restare senza altre possibilità lavorative. La cassa integrazione, infatti, scade il 4 dicembre e non è rinnovabile per la terza volta.

A presentare il progetto c’erano il presidente della Tea, Romeo Battistelli, i rappresentanti delle Rsu della Burgo Beniamino Primavera (Cisl), Antonio Cardo (Uil), Leonardo Di Gregorio (Ugl) e Michele Marchioli (Cgil). Presente anche Fabrizio Citriniti, di Confindustria.

Tutti si sono detti convinti della validità del progetto e preoccupati per i 70 posti di lavoro che potrebbero andare persi in caso di ritardi burocratici. I soci della cooperativa, quindi, hanno scritto direttamente al Governatore, Gianni Chiodi, per chiedere una valutazione rapida, ma “attenta e rigorosa”, che non si lasci condizionare dalle proteste dei comitati che dicono no all’impianto di smaltimento.

E proprio ai comitati del “no” si è rivolto il presidente della Tea, che ha ribattuto punto per punto alle critiche di chi non vuole la realizzazione della struttura. “Non è e non sarà mai una discarica né un inceneritore” ha precisato. Sarà, invece, “un impianto che recupera imballaggi di carta, cartone, ferro, alluminio e plastica prodotti dai cittadini e dalle imprese: non materiali pericolosi”. Romeo Battistelli ha spiegato che gli imballaggi verranno trattati nell’impianto solo con procedimenti meccanici: selezione, taglio e compattamento. Poi saranno trasferiti altrove, senza fumi o polveri. Nessun pericolo di inquinamento, quindi, ma anzi un vantaggio per l’ambiente: secondo quanto stimato dalla Tea, grazie all’impianto di Casalincontrada le discariche avranno ogni anno 200 mila tonnellate di materiali da imballaggio in meno, che saranno recuperati e contribuiranno a rallentare la saturazione.

La Regione si esprimerà il 17 novembre: potrà dare il via libera con la sola procedura di Verifica della assoggettabilità (Va) oppure decidere per la Valutazione di impatto ambientale (Via). Si tratta di due procedure simili, che servono a stabilire quali modifiche il progetto potrebbe determinare sul’ambiente. La Va, però, prevede tempi molto più rapidi ed è proprio ciò che auspicano i soci della cooperativa Tea: la legge, infatti, stabilisce che è questa la procedura da applicare ai materiali non pericolosi e di quantità non superiore a 200 tonnellate all’anno.

Durante l’incontro sono stati illustrati quelli che, secondo la cooperativa, sono i vantaggi che l’impianto porterebbe alla comunità. Lo hanno definito “la più concreta iniziativa in progetto nella Val Pescara” e in effetti rispetta le normative europee che impongono agli enti locali di dotarsi entro il 2012 di strutture che vadano verso la “società del riciclo”. L’impianto creerà 70 posti di lavoro e sei lotti artigianali urbanizzati e disponibili per essere assegnati. Fornirà inoltre notevoli risorse al comune di Casalincontrada: non solo sotto forma di Ici, Irap e Tarsu, ma anche grazie al rimborso di 290 mila euro per opere di urbanizzazione già eseguite, che saranno restituite dopo la stipula della convenzione.

Conferenza della Tea

e anche l’allarme dell’aumento del traffico di mezzi pesanti: secondo la Tea ci saranno al massimo 34 camion al giorno, non i 120 paventati da alcuni comitati. Impossibile anche che l’aria possa assumere il tipico odore delle discariche: non saranno trattati rifiuti maleodoranti e l’ambiente non ne risentirà. La cooperativa si è inoltre resa disponibile a collaborare con un eventuale commissione di controllo e di garanzia sull’attività dell’impianto e a fornire periodicamente informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori. Ma la sezione locale del Wwf non ci sta e in un comunicato ha ribattuto punto per punto alle spiegazioni della Tea.

 

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