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Economia Pretoro

Impianti di sci chiusi per mancanza di neve, anche in Abruzzo è emergenza montagna

Le alte temperature e l'assenza di precipitazioni di rilievo lungo tutto l'arco appenninico sta creando problemi al comparto sciistico anche nella nostra regione

È un difficile inverno quello che stanno vivendo coloro che vivono della montagna visto che l'intero appennino è ancora senza neve pur essendo entrati già nel mese di gennaio.
A causa delle temperature superiori alla media del periodo anche in Abruzzo manca la neve in montagna in tutte le regioni dell'arco appenninico, come riferisce l'Adnkronos.

Solitamente la presenza del manto nevoso nel periodo delle feste di Natale attrae turisti e sportivi.

Una situazione che sta creando non pochi problemi ad albergatori, gestori di impianti di risalita e maestri di sci che si sono visti cancellare tante prenotazioni. Il presidente della Regione, Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, hanno quindi deciso di intervenire dopo aver sentito gli assessori Leonardo Marras (Toscana) e Daniele D'Amario (Abruzzo) per chiedere un incontro urgente alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

«Le Regioni», affermano Bonaccini e Corsini, «non possono essere lasciate da sole. Occorre un piano straordinario per far fronte a una situazione altrettanto straordinaria. I nostri operatori dell’Appennino bianco dopo le stagioni cancellate dal Covid, oggi sono alle prese con un altro momento nero che sta cancellando gran parte degli incassi dell’inverno con effetti che rischiano di essere irreversibili». Per risollevare un comparto in ginocchio, precisano quindi presidente e assessore, «dobbiamo puntare su tre leve: investimenti, mutui e liquidità. Bisogna che il Governo intervenga in primo luogo con risorse fresche per compensare, almeno in parte, i danni prodotti da questa anomalia climatica e poi con provvedimenti per posticipare i mutui e dare così sollievo immediato agli operatori e infine con aiuti per la sostituzione dei vecchi impianti di innevamento con quelli di ultima generazione che permettono di mantenere la neve artificiale anche a temperature più elevate. Un intervento a valere su tutta la montagna appenninica che, purtroppo, possiamo immaginare sarà sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico. Dobbiamo puntare anche sulla tecnologia per cercare di mettere gli operatori nelle condizioni di resistere e di non essere costretti ad abbandonare le nostre montagne di cui sono un presidio importante».

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