Honeywell: lavoratori in sciopero da dieci giorni contro la delocalizzazione
Con loro il segreatrio di Rc, Maurizio Acerbo, mentre il M5S interviene in Senato "Lo stabilimento di Atessa è un'eccellenza: è una follia chiuderlo"
Manifestazione davanti alla Honeywell di Atessa questa mattina, dove i lavoratori sono in sciopero dal 18 settembre contro la volontà della proprietà di chiuedere lo stabilimento in Val di Sangro. Nello stabilimento della multinazionale Honeywell Garrett 420 lavoratori producono ogni anno circa 700 mila turbo e oltre 1.600.000 rotori. Con loro questa mattina c'era anche il segretario di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo assieme a vari sindaci del comprensorio.
"In questo stabilimento ci sono stati investimenti per milioni di euro - ha detto Acerbo - anche con fondi pubblici; soldi pubblici per finanziare la cassa integrazione, flessibilità dei lavoratori per andare incontro alla flessibilità della produzione e sacrifici per ottenere il premio come migliore stabilimento europeo per organizzazione del lavoro. Non è bastato alla dirigenza che vuole chiudere Atessa senza nemmeno dichiararlo ufficialmente. Alla multinazionale non sono bastati 2 piani di esuberi che hanno interessato 115 lavoratori e 7 piani di ammortizzatori sociali, con cig e messa in mobilità. Ora vogliono il sacrificio estremo: l'accettazione della chiusura di una fabbrica che i lavoratori hanno reso fiore all'occhiello della produzione in Italia per spostate tutto in Slovacchia, dove più facile è lo sfruttamento dei lavoratori. Hanno allargato l'Unione Europea all'est consentendo aiuti di stato con cui la multinazionale ha realizzato il suo nuovo stabilimento e senza introdurre un salario minimo europeo per contenere competizione al ribasso sui salari. Le delocalizzazioni sono favorite da un quadro di regole a favore del capitale e contro il lavoro. Non ci sono giustificazioni alla scelta disonesta dei massimi dirigenti Honeywell. Rifondazione Comunista è al fianco dei lavoratori in lotta. Meritano la massima solidarietà".
Honeywell: iniziato lo sciopero ad oltranza
Anche il senatore vastese del M5S, Gianluca Castaldi, interviene sulla vertenza spiegando di aver portato a conoscenza della gravosa situazione l'aula di Palazzo Madama: “Non è possibile – ha detto nel suo discorso al Senato - che una multinazionale che fattura milioni di dollari e che continua a sfruttare la crisi, attingendo agli ammortizzatori da oltre nove anni, possa decidere in totale libertà di abbandonare il nostro Paese. Tutto questo avviene nonostante il fatto che la Honeywell di Atessa – ha detto Castaldi - sia considerata un'eccellenza per qualità e professionalità, nonché un fornitore di importanza strategica per altre fabbriche dell'automotive presenti in Val di Sangro.
L'auspicio – ha chiosato Castaldi – è che a partire dal promesso incontro al Ministero per lo sviluppo economico, previsto per il prossimo 2 ottobre, siano fornite delle risposte certe dal Ministro e dal management, ma quello vero, dato che nel precedente incontro furono mandati a Roma solo dei passacarte, senza la presenza di alcun dirigente”.
II Movimento 5 Stelle ha chiesto, con un'interrogazione presentata a Montecitorio dai deputati abruzzesi, un incontro fra i lavoratori di Atessa e il Ministero dello sviluppo economico. “È una follia – conclude Castaldi - rinunciare a una fabbrica che funziona bene, abbandonando centinaia di lavoratori e le loro famiglie”.