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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ecco il francobollo per i duecento anni del teatro Marrucino

L'annullo filatelico questa mattina. Da domani l’ufficio postale di Chieti Centro lo utilizzerà eccezionalmente

Così il direttore amministrativo del Marrucino, Cesare Di Martino, nel testodel bollettino:


Due secoli di storia, un glorioso passato e lo sguardo ad un futuro di grandezza e di modernità: è la sintesi del portato culturale e sociale del Marrucino, un Teatro di Tradizione lirica che si staglia nel cuore di Chieti come faro di un patrimonio materiale ed immateriale dal quale promana un fascino che non conosce i segni del tempo. Unico nel suo genere in Abruzzo, il Marrucino,la cui antica bellezza risplende ora più che mai, grazie anche ai recentissimi interventi di riqualificazione che l’hanno visto protagonista, è un luogo di eccellenza per lo spettacolo dal vivo, dalla produzione lirica e alla prosa, dalle operette alla musica sinfonica, dal teatro ragazzi a quello amatoriale.


Nato agli inizi dell’800,con i lavori che durarono dal 1813 fino a dicembre 1817, venne inaugurato l’anno successivo con il nome di Real Teatro San Ferdinando in omaggio a Ferdinando I di Borbone, Re di Napoli e delle Due Sicilie. Le musiche de La Cenerentola di Rossini, l’11 gennaio 1818, furono le prime a risuonare in questo gioiello della tradizione italiana che, nel 1861, dopo l’Unità d’Italia, fu consacrato, con il nome di Teatro Marrucino, alla memoria dell’antica popolazione che abitava quelle terre nel periodo di Teate capitale. L’attenzione e la cura della Città di Chieti verso la struttura proseguirono negli anni con importanti interventi di ampliamento e valorizzazione e, nel 1875,per la realizzazione del sipario storico, ancora oggi ammirato da migliaia di visitatori, venne chiamato Giovanni Ponticelli, artista napoletano conosciuto per i suoi quadri e per aver dipinto i sipari dei Teatri di Corato e di Salerno. Il soggetto scelto dal pittore per realizzare l’opera fu Il trionfo sui Dalmati Partini di Asinio Pollione, con la volontà di rendere omaggio a uno dei più illustri avi della Città di Chieti, Caio Asinio Pollione, compagno e amico di Giulio Cesare.

Il sipario fu oggetto di mostra a Napoli, prima di giungere a Chieti e sulla sua bellezza, rimane il commento nell’opera di Lauria, che descrive in maniera accurata e ammirata questa splendida opera d’arte che, nel tempo, farà da cornice a grandi eventi. Il Teatro Marrucino, grazie alla sua bellezza ed alla sua straordinaria acustica, diventa da subito meta e riferimento dei grandi della cultura. Fu così per Gabriele d’Annunzio che lo elesse per ospitare il dramma La Figlia di Iorio: il poeta e scrittore mise in scena l’opera il 23 dicembre 1904 e fu insignito quella stessa sera della cittadinanza onoraria da parte della Città di Chieti. Fu così peril compositoreFrancesco Cilea, che l’anno precedente, vi rappresentò l’opera Adriana Lecouvreur, partecipando personalmente alla rappresentazione per l’entusiasmodi tutti i giornali locali e nazionali dell’epoca che raccontarono di un incredibile e meritato successo. Questa fama accompagnò il Teatro Marrucino fino alla seconda guerra mondiale. Chiuso provvisoriamente per inagibilità negli anni ’50, al termine dei lavori conseguenti all’approvazione nel1965 del progetto di restauro ad opera dell’Arch. Renzo Mancini e dell’Ing. Nicola Battaglini, l’11 dicembre 1972, a segnarne la rinascita,con l’Orchestra de l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal M° Pierluigi Urbini,furono ancora una volta le note de La Cenerentola di Rossini, opera rappresentata anche all’avvio delle celebrazioni del Bicentenario della sua fondazione.

Le gesta interpretative, le musiche, il talento ed il pathos artistico di grandi nomi,che hanno calcato le scene del palcoscenico del Marrucino, come Eleonora Duse, Emma ed Irma Gramatica, Cesco Baseggio, Nicola Rossi Lemeni, Nanda Primavera, Gabriele d’Annunzio, Gianluigi Gelmetti, Riccardo Muti, Leo Muscato, Matteo Beltrami, Michele Mirabella e Uto Ughirendono omaggio alla sua storia e rinnovano l’impegno e la passione della Città di Chieti per scrivere un nuovo e prestigioso futuro del Teatro Marrucino.
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