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Recovery Plan, l'assessore Verì rassicura: "Abruzzo pronto a usare i fondi in arrivo"

Con l'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è stata approvata una convenzione sullo sviluppo, miglioramento e potenziamento del servizio sanitario regionale

“La Regione Abruzzo è pronta all’utilizzo ottimale dei fondi provenienti dal Recovery Plan ed ha già attivato per tempo tutte le procedure per pianificare lo sviluppo delle reti di prossimità, delle strutture e della telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, oltre al rafforzamento e agli investimenti su innovazione, ricerca e digitalizzazione del sistema sanitario”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, che rimarca come i processi siano portati avanti con il supporto dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), con la quale è stata approvata una specifica convenzione proprio sullo sviluppo, miglioramento e potenziamento del servizio sanitario regionale.

“Con l’Agenas – continua – stiamo definendo le azioni da introdurre nella rete territoriale per la gestione dei pazienti cronici e per la presa in carico delle fragilità, con un’attenzione particolare all’impiego delle nuove tecnologie. Questo in aderenza alle iniziative del Governo Draghi legate al Recovery Plan, sulle quali siamo in stato avanzato e anche in anticipo rispetto alle procedure di approvazione. Siamo dunque pronti all’impiego delle somme che verranno riconosciute all’Abruzzo in virtù dei programmi nazionali ed europei”.

Per allineare la programmazione regionale alle indicazioni nazionali e alla volontà politica di rafforzare il modello delle reti assistenziali “hub” e “spoke”, oltre a valorizzare i percorsi assistenziali, migliorando l’accessibilità, il coordinamento e la tempestività degli interventi sanitari e sociosanitari territoriali, la Regione sta predisponendo l’attivazione il numero di telefono unico per le cure non urgenti (116117), con lo scopo anche di favorire una riorganizzazione delle postazioni di continuità assistenziale. Il numero unico sarà a disposizione di tutti i cittadini che avranno necessità di informazioni e accesso ai diversi servizi sanitari e sociosanitari territoriali, nonché costituirà un utile strumento a supporto dell’integrazione ospedale-territorio e di interscambio tra la rete ospedaliera, la rete dell’emergenza-urgenza e territoriale.

“Per migliorare l’assistenza alle persone con cronicità – aggiunge la Verì – saranno attivate anche le centrali operative territoriali, una per Asl, che dovranno avere tutta l’infrastruttura tecnologica e informatica per coordinare gli interventi assistenziali sul territorio, disporre delle informazioni cliniche degli assistiti per poter supportare i medici di assistenza primaria nella gestione dei percorsi assistenziali dei pazienti cronici e supportare i caregiver in caso di necessità”.

Sul fronte dell’innovazione tecnologica, in grado di accompagnare la realizzazione di forme di assistenza migliori e più efficaci, per il prossimo mese di settembre sarà pronto il piano di trasformazione digitale a supporto della governance regionale per arrivare a una gestione uniforme dei processi contabili, finanziari e di investimenti delle Asl. Ciò permetterà di monitorare costantemente la gestione delle aziende e di centralizzare gli investimenti strategici, con l’utilizzo anche dell’intelligenza artificiale.

Nel piano spicca anche il Sistema Informativo Socio Sanitario, in grado di coniugare le diverse esigenze gestionali e informative dei nodi della rete socio-sanitaria (servizi sociali, Comuni, uffici di piano, sportelli integrati, punti unici di accesso, unità di valutazione multidimensionale, residenzialità e semiresidenzialità, domiciliarità, assegni di cura, cure palliative, salute mentale, consultori), senza dimenticare i necessari investimenti sulle strutture immobiliare, in particolare sui distretti sanitari di base.

“Questo governo regionale ha mostrato in più occasioni la sua sensibilità nei confronti dei soggetti fragili e dei loro caregiver – prosegue l'assessore Verì – e riteniamo importante restituire al paziente e al suo caregiver un punto di riferimento certo, che si faccia carico proattivamente dei suoi bisogni, iniziando da quei pazienti complessi dal punto di vista sanitario e sociale, spesso polipatologici e a carico della famiglia”.

La Regione intende avviare la presa in carico per i pazienti cronici al fine di pianificare e controllare il loro contatto con le strutture pubbliche e private, dotarsi di figure professionali (case/care manager) che seguano il paziente dall’arruolamento ai successivi follow-up, affidare alla residenzialità il compito di dare sollievo alle famiglie accogliendo i pazienti quando non più gestibili a domicilio. Allo stesso modo è previsto di valorizzare il ruolo delle farmacie territoriali come punto di riferimento per la popolazione per l’erogazione di servizi di base (la “farmacia dei servizi”) e avviare la presa in carico per i pazienti cronici al fine di pianificare e controllare il loro contatto con le strutture pubbliche e private.

“In passato – conclude l’assessore – questi servizi sono stati pensati dalla Regione in una logica parallela, senza prevedere una loro integrazione in un percorso continuo, lasciando quindi il paziente disorientato all’interno del sistema. Adesso, invece, per ricostituire un sistema in cui esista un collegamento chiaro tra i diversi momenti e luoghi dell’erogazione dei servizi, il nostro obiettivo è costruire un percorso di gestione del paziente, in particolare del paziente affetto da una condizione cronica, orientato a fornirgli gli strumenti per mantenere un’elevata qualità di vita, garantendo i servizi necessari in termini di organizzazione sanitaria affinché le prestazioni e le terapie previste nei piani di cura vengano assicurati secondo tempi e modalità definite”. 

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