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Sevel di Atessa: la Fiom ricorre al giudice del lavoro

La Fiom-Cgil di Chieti questa mattina ha depositato il ricorso contro il mancato riconoscimento alla Sevel delle 14 Rsa nominate dalla Fiom. Di Rocco: "Marchionne e l'azienda vogliono cancellare la libertà, la democrazia, la costituzione italiana dentro il più grande stabilimento abruzzese"

Battaglia legale per i diritti sindacali in Sevel: questa mattina la Fiom Cgil provinciale ha presentato il ricorso contro le decisioni assunte dalla direzione dell'Azienda sul mancato riconoscimento della nomina delle 14 Rsa Fiom Cgil.

"Marchionne e l'azienda vogliono cancellare la libertà, la democrazia, la costituzione italiana dentro il più grande stabilimento abruzzese" dichiara il segretario provinciale della Fiom Chieti, Marco Di Rocco.

Il ricorso è stato presentato al tribunale di Lanciano da un gruppo di legali del sindacato e dall'avvocato Domenico Sciorra. "Le lavoratrici e i lavoratori in Sevel, non hanno il diritto di iscriversi alla Fiom- prosegue Di Rocco - nè di parlare con un delegato della Fiom o di farsi rappresentare dalla stessa. E' questa, purtroppo è la situazione in cui versano i circa 6500 persone. Per cacciare la Fiom dalla fabbrica la Sevel ha dovuto cancellare circa 40 anni di storia sindacale e numerosi accordi promossi, siglati e condivisi dalla Fiom".

La Fiom si dice però convinta che giudice del lavoro e istituzioni locali scenderanno al fianco dei lavoratori Sevel, "i quali - conclude il segretario  - non chiedono la luna, ma che leggi e costituzione di questo Paese vengano rispettate dalla Fiat, dalla Sevel e da Marchionne".

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