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Economia

Burgo: il sindaco chiede la proroga della cassa integrazione

Di Primio scrive all'amministratore delegato e al direttore generale dell'azienda vicentina. Riportiamo la lettera integrale inviata oggi a difesa del lavoro dei 133 dipendenti della cartiera

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

Con riferimento alla Sua nota del 17 novembre 2011 desidero anzitutto ringraziarLa delle cortesi parole che ha voluto rivolgermi con riferimento all’attività svolta dalla mia Amministrazione per l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali a sostengo della reindustrializzazione dell’area che ospitava la ex Cartiera.
Mi permetto, però, di porgere nuovamente alla Sua attenzione la questione relativa ai Lavoratori della Burgo S.p.A. ed, in particolare, ad alcune istanze che questi, in precedenza anche mio tramite, hanno formulato.
L’accordo siglato all’origine della crisi, che ha visto chiudere definitivamente la Cartiera, ha consentito alla Sua Azienda di demolire lo storico opificio di Chieti con l’impegno della Burgo non solo di avviare le procedure per la Cassa Integrazione, ma anche di riconoscere ai lavoratori la possibilità di essere ricollocati presso altre unità produttive della Società.
All’uopo ricordo che un buon numero di dipendenti proprio in conseguenza di detto accordo ha persino dato la propria disponibilità a trasferirsi altrove pur di continuare a lavorare per la Burgo.

La prima richiesta che oggi mi viene dai lavoratori, esasperati dal lungo periodo di inattività e dalle incerte possibilità che il futuro loro riserva, è quella di poter vedere il loro datore di lavoro offrirgli la possibilità di continuare a lavorare per Burgo ad Avezzano o a Sora, ovvero in altra unità produttiva del Gruppo e ciò anche in considerazione del fatto che, bilancio alla mano, la Società gode di un buon momento al punto da aver effettuato nuove assunzioni presso i propri stabilimenti.
Inoltre, come da ultimo ricordato nel cortese colloquio intervenuto con il Vs. Alberto De Matthaeis, che mi legge per conoscenza, il progetto IN.TE., pur avendo fatto notevoli e significativi passi in avanti rispetto ad un superficiale quanto poco concreto passato, ancora oggi non si può dire aver raggiunto quello stato di avanzamento che consente di ricollocare i lavoratori dipendenti della Burgo.
Per tale ragione, Le rinnovo la richiesta, previa sospensione della procedura di mobilità, di voler formulare alla Regione Abruzzo domanda per l’ottenimento della deroga alla proroga della Cassa Integrazione almeno fino all’estate del 2012 data entro la quale, presumibilmente, questo è l’impegno e l’auspicio, dovrebbero essere stati già avviati i lavori di realizzazione di parte dei capannoni del progetto IN.TE. sull’attuale Vs. area.

Non credo, nella valutazione della mia precedente richiesta e vista la risposta ricevuta, abbiate tenuto in debita considerazione uno degli aspetti che oggi rendono ancora difficoltosa la definizione del progetto IN.TE. ovvero il contratto preliminare ripassato tra la Burgo ed il signor Silvano Primavera (o società con questo collegata o da questi rappresentata).
Infatti, è proprio la incertezza sulla proprietà, recte, sulla reale disponibilità delle aree che dapprima ha minato ed oggi, indiscutibilmente, rallenta la definizione della vicenda in parola.
Proprio per tale ragione, unitamente ad  un obbligo di carattere morale, se non giuridico, nei confronti dei lavoratori, delle loro famiglie e dell’intera Città ritengo sussista più di un motivo perché Burgo sospenda la procedura di mobilità e provveda a richiedere un nuovo periodo di Cassa Integrazione.

In subordine considerato che è ancora in fieri la problematica inerente un incentivo – indennizzo che a buon diritto i lavoratori chiedono di ottenere una volta posti in mobilità cosi come la questione relativa al contratto preliminare tra la Burgo ed il Primavera, chiedo, unitamente alla richiesta di proroga della Cassa Integrazione di cui sopra, di formulare anche, sempre previa sospensione della procedura di mobilità, l’estensione della già concessa deroga, in scadenza nei primi giorni di dicembre, sino alla fine di questo anno.
Il positivo spirito di collaborazione che ho avuto modo di apprezzare in Lei e nei Suoi collaboratori ha consentito di conservare integra nei lavoratori la speranza di ritrovare al più presto la dignità del lavoro ed al contempo di disincagliare quel progetto IN.TE. che pareva non aver futuro.
Per quel che mi riguarda posso e voglio confermarLe non solo l’interesse alla rinascita sotto il profilo produttivo ed occupazionale dell’area che ospitava la Vs. Cartiera ma anche l’impegno a far si che al più presto vengano rilasciati pareri ed autorizzazioni da parti di tutti quanti gli Enti e gli Organi competenti ad iniziare dal Comune di Chieti.

E’ per questo che sono sempre più convinto che per poter ottenere, in primis la ricollocazione dei Vs. lavoratori ed il raggiungimento degli obiettivi che la Burgo si è prefissa, sia assolutamente indispensabile che Istituzioni, Società ed Organizzazioni Sindacali continuino a fare fronte comune.
Comune, Sindacati e Lavoratori continuano a voler stare insieme per perseguire l’obiettivo della ricollocazione.
Ritengo che, se la Burgo per davvero vuole raggiungere il proprio obiettivo, ovvero la cessione delle aree, non possa che perseguire e contribuire, insieme ai predetti soggetti, a ridare lavoro agli attuali cassaintegrati Burgo.
In attesa di cortese sollecito riscontro, porgo cordiali saluti.




 

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