Ex Burgo, da lunedì scatta la mobilità: i lavoratori presidiano la fabbrica
Scatta la mobilità per i 133 lavoratori della ex cartiera e le loro relative famiglie. Non è stato raggiunto nessun accordo tra azienda e sindacati, gli operai non verranno ricollocati
Una conclusione drammatica per i 133 lavoratori della Burgo, cartiera storica dello scalo, chiusa nel 2008 e poi demolita. Non c'è alcuna prospettiva di ricollocazione per gli operai. Così si è concluso l'incontro di ieri (2 dicembre) alla Provincia di Chieti, attorniata da pattuglie dei carabinieri e dalla tensione che si tagliava a fette.
L'azienda, che ha inviato il direttore dimissionario Gaetano Grima all'incontro presieduto dall'assessore provinciale al Lavoro Daniele D'Amario, non ha dato spazio alla trattativa: nessuna proroga alla cassa integrazione, né incentivi alla mobilità, solo 1000 euro una tantum ad ogni lavoratore. Un contentino per Rsu e sindacati che si sono rifiutati di firmare l'accordo.
E adesso monta la protesta degli operai, in presidio permanente in via Piaggio, in quell'area dove un tempo si produceva carta di qualità, nell'azienda che oggi li ha traditi.