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Prezzi diesel e benzina alle stelle: le 19 accise che pesano sul prezzo finale

L'accisa pesa quasi il 40% sul costo finale di benzina e diesel e aggiungendoci l’Iva al 22% il carico sale al 55% circa.

Prezzi record dei carburanti nei distributori e costo del diesel che ha superato quello della benzina, con punte superiori ai 2,50 euro al litro. Già un mese fa la benzina verde era aumentata fino a superare i 2 euro al litro. Con lo scoppio della guerra in Ucraina e le tensioni sui mercati internazionali, i prezzi dei carburanti sono aumentati ulteriormente e sia la verde che il gasolio in alcuni casi superano i 2,5 euro al litro.

Una situazione che sta scatenando le proteste degli autotrasportatori e la marineria abruzzese. A incidere molto sul prezzo dei carburanti, diesel e benzina, sono le accise, imposte dallo Stato. Ne consegue che l’accisa pesa quasi il 40% sul costo finale di benzina e diesel (assai meno sul gpl), e aggiungendoci l’Iva al 22% (calcolata su netto + accisa) il carico sale al 55% circa.

Le 19 accise sui carburanti

Questo l'elenco delle 19 accise sui carburanti in Italia introdotte nel corso degli anni. La somma ammonta a circa 0,41 euro (per litro), a cui si deve aggiungere l’imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale dell’accisa a 0,7284 euro/litro per la benzina e 0,6174 euro/litro per il diesel.  La somma ammonta a circa 0,41 euro (per litro), a cui si deve aggiungere l’imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale dell’accisa a 0,7284 euro/litro per la benzina e 0,6174 euro/litro per il diesel.

Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro). Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro). Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro). Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro). Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro). Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro). Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro). Missione Onu durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro). Missione Onu durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro). Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro. Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro. Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro. Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro. Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro. Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro. Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel). Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro. Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro. Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

“La crisi sovvenuta dopo due anni già di per se duri di pandemia, impongono una riflessione su interventi mirati per ridurre prezzi dei carburanti considerarti primari nel contesto dell’economia italiana” è la considerazione del presidente Cosimo Damiano Carlucci della Federazione Nazionale Giovani Imprenditori aderente all’Unione Artigiani Italiani e delle Pmi, che aggiunge, “rileviamo il grido di dolore delle imprese e delle famiglie non solo per l’aumento di energia elettrica e gas che incidono sia sulle produzioni sia sul potere d’acquisto dell’economia italiana. Il gravoso balzello delle accise soprattutto sui carburanti per autotrazione ormai divenuti obsoleti che finanziavano eventi a partire dagli anni 60 e dopo 60 anni e oltre pensiamo, abbiano già finanziato le opere, gli interventi militari o i danni con le mila tonnellate di benzina e diesel consumate dal popolo italiano nel lungo lasso di tempo".

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