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Economia

Precari al Comune, l'Usb: "Basta propaganda per salvare i dipendenti"

Sono 28 i dipendenti con contratti a tempo determinato che restano senza lavoro a causa della mancata certificazione del Patto di stabilità. E il sindacato esorta l'amministrazione a fare ancora il possibile per tutelare i lavoratori

Il contratto di sedici dipendenti del comune scade in questi giorni, mentre ad altri dodici la stessa sorte è toccata all’inizio del mese. Silvio Di Primio dell’Usb (Unione sindacale di base) si scaglia contro “La programmazione nulla sulle politiche occupazionali” dell’amministrazione.

Il mancato rinnovamento dei contratti precari dei dipendenti comunali è da addebitare alla mancata certificazione del Patto di stabilità dei revisori dei conti. Una delle sanzioni previste, infatti, è l’impossibilità di assumere personale per tutto l’anno. 

Ma per Silvio Di Primio questa è “solo la goccia che drammaticamente fa debordare il vaso. Tutti tacciono – spiega – sul fatto che anche senza questa tegola il Comune avrebbe potuto rinnovare i contratti a tempo determinato solo a pochissimi”. Un esito poco felice determinato anche dalla norma ammazza-precari introdotta dal Governo Berlusconi, “che obbliga le amministrazioni pubbliche a spendere per i precari la metà di quanto speso nel 2009”.

E per il sindacalista “è mancata completamente qualsiasi azione di programmazione da parte dell’amministrazione comunale, che anzi ha aumentato ancora di più il numero dei precari. Nessuno ha protestato ufficialmente ed istituzionalmente quando Brunetta e soci hanno decretato la loro morte ”.

Secondo Silvio Di Primio la soluzione sarebbe stato un percorso di stabilizzazione di lavoratori che per anni hanno lavorato in municipio, costruendo professionalità insostituibili e reggendo da soli importanti uffici comunali. “Qualche minima possibilità di salvare questi lavoratori dalla disoccupazione – conclude – c’è ancora: basta smetterla di fare sterile propaganda”.

 

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