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Economia

Una delegazione della d'Annunzio in visita all’università di Yazd in Iran

L'Ateneo prosegue i suoi rapporti di scambio culturale e scientifico. Alla missione partecipano quattro Dipartimenti

Per la prima volta quattro Dipartimenti dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara partecipano a una missione congiunta presso l’Università di Yadz, tra le più prestigiose dell’Iran, per accordi scientifico e scambi culturali.

Alla missione, che si terrà dal 18 al 24 novembre 2017, parteciperanno il professor Stefano Trinchese, pro rettore con delega ai rapporti con enti e organismi culturali, regionali e nazionali, il responsabile della Convenzione Internazionale con l’Università di Yazd, professor Pietro Rovigatti del Dipartimento di Architettura, la professoressa Chiara Berti del Dipartimento di Scienze psicologiche, della salute e del territorio e il professor Giuliano Mion del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne. 

“La missione – spiega l’Ateneo in una nota - costituirà una rilevante occasione di scambio e di avvio di ulteriori progetti di cooperazione sia in campo didattico sia scientifico. Verranno firmati un accordo di cooperazione tra i due Atenei e la convenzione tra il Dipartimento di Architettura della d’Annunzio e il Dipartimento di Arte e Architettura dell’Università di Yazd”. La missione è stata preceduta dal seminario “Pianeta Iran: Invito al viaggio”, tenutosi il 19 ottobre 2017 presso il Dipartimento di Architettura, al quale hanno partecipato rappresentanti della “d’Annunzio”, dell’Istituto Iraniano di Cultura in Italia e della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

“Sono anche i rapporti di scambio culturale e scientifico a svolgere un ruolo importante nel campo delle relazioni internazionali - spiega il professor Trinchese - grazie alla crescente consapevolezza della opportunità di una conoscenza reciproca, soprattutto attraverso la condivisione di progetti. La cultura ha lo straordinario potere di essere impronta distintiva dell’identità di un popolo e naturale spazio di confronto tra realtà diverse, un valore che arricchisce e fa crescere perché è capace di trascendere i confini geografici, educando alla conoscenza e al reciproco rispetto di civiltà differenti”.
 

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