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Decreto sostegno, Pretoro esclusa dai ristori: "Penalizzato il bacino sciistico di Passolanciano-Maielletta"

Il grido d'allarme del sindaco Giangiulli. I parametri rischiano di penalizzare diverse località montane abruzzesi. Il dl sostegni prevede 700 milioni

Il decreto sostegno rischia di penalizzare il bacino sciistico di Passolanciano Maielletta: a preoccuparsi per le potenziali conseguenze di un mancato accesso da parte degli operatori turistici del comprensorio montano ai sostegni economici messi in campo dal governo è anche il sindaco di Pretoro, Diego Giangiulli.

“La modalità di individuazione dei soggetti beneficiari delle misure di sostegno ai Comuni a vocazione montana appartenenti a comprensori sciistici previste dall’ articolo 2 del decreto sostegno, pubblicato in gazzetta ufficiale ieri, rischiano di compromettere in modo irrimediabile la sopravvivenza dell’intero comprensorio di Passolanciano – Maielletta con gravissime ricadute occupazionali ed economiche sull’ intera filiera collegata” spiega Giangiulli aggiungendo che “il richiamo nel decreto sostegno alla catalogazione dei comuni eseguita dall’ Istat in base alla densità turistica di fatto esclude le nostre attività dall’importante stanziamento di 700 milioni previsto per il 2021 in favore di uno dei settori più danneggiati e colpiti dalla crisi legata al Covid, a causa di una mera classificazione burocratica e letterale che si è abbattuta su alcuni comuni della zona”. 

In sostanza l’Istat, per definire e individuare i Comuni “montani”, ha fatto riferimento alla nomenclatura comunemente adottata in letteratura, la quale considera montano il Comune che presenta l’altitudine del centro abitato superiore a 600 metri s.l.m. 

“L’inserimento del comune di Pretoro nella categoria B Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, evidenzia una grave approssimazione nei criteri presi in considerazione: un Comune che si estende fino ad oltre 1.800 mt di altitudine, sede di un comprensorio sciistico con impianti di risalita, alberghi, ristoranti, scuole sci e vari esercenti commerciali, inserito all’interno del parco nazionale della Maiella avrebbe dovuto essere inserito più correttamente nella categoria H della citata classificazione Istat 'Comuni a vocazione montana e con vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica', consentendo agli operatori economici del comprensorio sciistico di accedere ai fondi del secreto sostegno” dice ancora il sindaco di Pretoro.

Sulla questione si è espresso anche il consigliere regionale, Mauro Febbo, lanciando un appello ai parlamentari di Forza Italia e tutti quelli abruzzesi perché si modifichi il testo in parlamento: “I comuni di Pretoro, Rapino, Roccamorice, Serramonacesca e Lettomanoppello ai sensi della vecchia legge erano dichiarati montani, pur avendo il centro storico al di sotto dei 600 mt, perché avevano comunque il resto del territorio montano con una rendita catastale inferiore al limite prefissato e quindi erano comunque definiti montani. L’Istat ha invece preso come riferimento solo l’altezza del centro storico per cui tutti i paesi che si affacciano sul mare, nel chietino e pescarese che hanno gli insediamenti abitativi in basso al di sotto dei 600mt e poi il resto del territorio in alto non sono più considerati montani” evidenzia Febbo.

“Mi auguro che, in collaborazione con i colleghi sindaci, con le associazioni rappresentative del settore e con il fondamentale supporto del governo regionale, si possa istituire un tavolo di dialogo con i competenti ministeri al fine di porre rimedio in tempi rapidi a quella che sembra essere una profonda ingiustizia ed una discriminazione nei confronti di un intero territorio” concldue il sindaco di Pretoro, Giangiulli.


 

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