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Economia

Dall'Arabia Saudita all'Abruzzo: 25 operatori agrifood per rafforzare il progetto di internazionalizzazione delle imprese

Il 9 e 10 maggio saranno ospiti in Abruzzo per una due giorni di incontri di networking e B2B con le imprese abruzzesi

Venticinque operatori del settore dell’agrifood dell’Arabia Saudita saranno ospiti in Abruzzo, il 9 e il 10 maggio prossimi, per una due giorni di incontri di networking e B2B con le imprese abruzzesi, con visite guidate in azienda e nei siti produttivi ed eventi mirati a favorire l’incontro della domanda con l’offerta.

L'iniziativa, promossa dall’Agenzia regionale attività produttive e dalla Regione Abruzzo, intende rafforzare il progetto di internazionalizzazione delle imprese in Abruzzo, dopo le recenti missioni all’Expo di Dubai e a Bruxelles.

La delegazione araba sarà composta da tutti i partecipanti al Cibus di Parma, che si svolgerà dal 3 al 6 maggio.

“Il mercato dell’Arabia Saudita, e in generale del Medio Oriente, - spiega il presidente dell’Arap, Giuseppe Savini - rappresenta un target fondamentale per i prodotti di qualità dell'agrifood abruzzese. Ne abbiamo avuto conferma con la missione di inizio marzo all’Expo di Dubai, negli Emirati Arabi: l'aver messo in mostra, l’aver fatto conoscere e l'aver raccontato in modo efficace le nostre eccellenze alimentari, con strategie mirate e ad una platea qualificata di interlocutori, ha reso poi possibile la sottoscrizione di molti accordi commerciali, l’apertura di nuove direttrici per il nostro export, che qui da noi significa creare lavoro e incremento del pil”.

L'organizzazione della missione imprenditoriale è finanziata con fondi della Regione Abruzzo. La manifestazione di interesse, rivolta agli imprenditori abruzzesi, è stata pubblicata sul sito istituzionale di Arap: il modulo pubblicato sul sito va inviato via pec all'indirizzo arapabruzzo@pec.it entro il 28 aprile prossimo.

L'Arap ricorda che, in conformità a quanto espressamente richiesto dalla delegazione araba, saranno esclusi prodotti contenenti alcol e carne suina, comprese eventuali contaminazioni. Per le aziende produttrici di carne inoltre, è obbligatorio essere in possesso della certificazione Halal. Qualsiasi certificazione dovrà essere prodotta anche in lingua inglese.

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