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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Medicina: la d'Annunzio perde sei scuole di specializzazione

L'allarme del segretario regionale dell’Udc, Enrico Di Giuseppantonio, dopo la bocciatura dell’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica: "I nostri studenti costretti a specializzarsi altrove"

"L’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica ha inferto un duro colpo ai neolaureati delle università abruzzesi: di 55 scuole di specializzazione solo 19 hanno ottenuto l’accreditamento definitivo, 28 quelle provvisorie che restano in attesa di valutazione e 8 bocciate. In altre parole, in molti, per specializzarsi saranno costretti a trasferirsi in altre università. Per i nostri giovani, ma anche per l’immagine delle nostre università, si tratta di una brutta realtà”. E’ l'allarme lanciato dal segretario regionale dell’Udc, Enrico Di Giuseppantonio, alla notizia che l’Osservatorio, per conto dei Ministeri della Salute e dell’Università, ha cancellato otto scuole di specializzazione delle Università di Chieti-Pescara e de L’Aquila, non accreditandole alla formazione medica specialistica.

“Sono imbarazzanti le motivazioni con le quali l’Osservatorio ha ritenuto di dover valutare negativamente lo stato delle strutture che avrebbero dovuto favorire il completamento della preparazione degli studenti - afferma Di Giuseppantonio . Non è possibile che sei scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università di Chieti-Pescara come Farmacologia e Tossicologia, Ematologia, Oncologia medica, Otorinolaringoiatria, Chirurgia pediatrica, Medicina fisica e riabilitativa, e due scuole di specializzazione dell’Università de L’Aquila come Malattie dell’apparato cardiovascolare e Neurologia non possano offrire l’opportunità di svolgere regolari corsi di specializzazione in spazi e laboratori adeguati.

Senza contare poi che altre 28 sono in attesa di giudizio.Una situazione - conclude - che merita una immediata soluzione da parte della Regione e che deve vedere coinvolti i parlamentari abruzzesi nel rispetto di quei giovani che hanno investito nello studio e che sperano di poter mettere a disposizione di tutti le loro preziose conoscenze”.

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