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Convegno sulle ferrovie, Moretti: "Corridoio Adriatico fondamentale per Ue"

Alta velocità e tratta Roma-Pescara i nodi delle ferrovie tracciati stamani in Provincia a Chieti con l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato

Asse adriatico a Nord e rapporto fra l'Abruzzo e Roma sono state tra le problematiche affrontate dall'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti in Provincia a Chieti, dove ha partecipato al convegno sul tema "Silvio Spaventa e la questione nazionale delle ferrovie".

"Sul primo aspetto - ha detto Moretti - c'é la proposta di portare il corridoio adriatico negli standard qualitativi di livello europeo, ovvero farli entrare nel novero dei grandi corridoi del Trans European Network. Sul secondo, c'è il problema di dover migliorare sia la linea, da un lato, sia l'ingresso a Roma, per evitare che gente arrivata in treno o in bus abbia altri due chilometri da percorrere prima di essere a destinazione.

In tal senso - ha spiegato - stiamo procedendo con gradualità ma con molta decisione, abbiamo già realizzato all'interno di Roma il raddoppio fino a Lunghezza ed è già attivo un parcheggio di scambio autostrada-ferrovia a Ponte di Nona, che permette anche a chi arriva dall'Abruzzo di poter prendere il treno della Fr2 ed arrivare al centro di Roma. Ma finché non si risolve il problema di Guidonia - ha proseguito Moretti - non riusciamo ad avere ragione del traffico",

Moretti ha assicurato l'impegno ad aumentare anche la velocità della linea a partire da Sulmona a Roma con un sistema di controllo automatico della linea, che si chiama Ctc, che sarà realizzato assieme a interventi di rettifica di tracciato leggeri in tre anni. "Ci stiamo muovendo, insomma, in direzione di un rafforzamento dei collegamenti. Per dirla come Silvio Spaventa, - ha aggiunto - le ferrovie sono sempre protagoniste nella composizione di un territorio complesso come quello italiano, soprattutto lo sono in questo momento in cui Spaventa torna di grande attualità perché il modello da lui proposto nel 1873-76 è lo stesso tipo di modello che oggi sta seguendo l'Europa su scala continentale con la logica dei corridoi europei. Stare dentro ai corridoi europei è fondamentale per ogni territorio dei singoli Stati: altrimenti si rischia di rimanere emarginati dalla sviluppo economico dell'Europa".
 

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