Consorzio di bonifica centro in difficoltà finanziaria, l'allarme delle associazioni: "No all'aumento dei canoni"
Cia, Confagricoltura e Copagri chiedono di "recuperare, o quanto meno ridurre, gli ingenti crediti che il Consorzio vanta con gli enti debitori al fine di evitare gli aumenti dei ruoli per gli usi agricoli"
Esprimono preoccupazione Cia, Confagricoltura e Copagri per la complessa situazione finanziaria del Consorzio di bonifica centro.
Una condizione dovuta principalmente all’aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti (soprattutto causa del lievitamento dei costi dell’energia e delle materie prime), ma anche alla difficoltà di riscuotere crediti da alcuni enti pubblici debitori nei confronti del consorzio.
Ciò che desta preoccupazione, in modo particolare, è "l’emissione di un ruolo suppletivo e quindi di un rilevante aumento del tributo consortile, tra le azioni volte a contrastare tale problematica. Sono previste infatti, sostanziali lievitazioni dei ruoli, già nel 2021, per coloro che utilizzano risorse idriche per finalità extra-agricole e nel 2022 anche per gli usi irrigui".
"Pagare (a caro prezzo) la risorsa idrica - dicono Cia, Confagricoltura e Copagri - è già un problema per le aziende agricole, considerando soprattutto che nell’ultimo periodo alcuni territori, a causa dell’emergenza siccità, non ne hanno quasi potuto usufruire. Ma farsi carico anche degli aumenti, specialmente per le questioni debitorie che si trascinano da anni senza nessuna prospettiva di risoluzione, è francamente inaccettabile e offensivo".
Le organizzazioni chiedono di "attivare al più presto tutte le iniziative necessarie per recuperare, o quanto meno ridurre, gli ingenti crediti che il Consorzio vanta con gli enti debitori al fine di evitare gli aumenti dei ruoli per gli usi agricoli".