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Quote rosa: da luglio un membro su 5 nel terziario sarà donna

Confcommercio Chieti informa che dal 2012 scattano le “quote rosa” per le società partecipate pubbliche e per quelle quotate in borsa. Previste multe salate per chi non si adegua

Un membro su cinque dei consigli d’amministrazione e degli organi di controllo nominati a capo di società partecipate pubbliche e di quelle quotate in borsa dovrà essere donna a partire dal luglio 2012. Quando entrerà in vigore ufficialmente la legge numero 120 del 12 luglio 2011 che porta la firma bipartisan degli onorevoli Nella Golfo (Pdl) e Alessia Mosca (Pd). Ma molto prima dell’estate prossima i dettami della legge dovranno essere messi in pratica anche perché dal 2015 la presenza femminile passa da un quinto ad un terzo degli eletti nei cda e nei collegi sindacali.

Per questo Terziario Donna Chieti, la voce rosa di Confcommercio, chiede agli enti locali e ai vertici delle società partecipate o quotate in borsa di prevedere con una certa urgenza “quote rosa” nelle proprie strutture organizzative così come impone la legge nazionale di recente emissione. “Bisogna ridurre le distorsioni presenti nel mercato del lavoro e nel mondo della politica tra uomini e donne.

La legge bipartisan Golfo-Mosca consentirà finalmente- afferma Marisa Tiberio, presidente provinciale e consigliere nazionale di Terziario Donna- di introdurre quote di genere nella composizione dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali delle società quotate e pubbliche”. Gli enti e le varie aziende non potranno trasgredire i dettami della legge pena multe salate. Alla prima inadempienza ci sarà una diffida dell’ordine di controllo Consob che consentirà ai cda e ai collegi di adeguarsi alla legge entro e non oltre 4 mesi dal richiamo ricevuto. In caso di ulteriori inadempienze scatterà una nuova diffida di tre mesi abbinata a multe che variano da 100 mila e fino ad 1 milione di euro per i cda e da 20 mila a 200 mila euro per i collegi sindacali.

Se le società non dovessero malgrado tutto recepire la legge, è previsto lo scioglimento automatico dei cda e dei collegi sindacali. “La legge ci piace- riprende Tiberio- ed è arrivata in un momento di grave crisi quasi a significare che nel rilancio le donne dovranno essere protagoniste. A nostro avviso la normativa è espressione di una nuova effervescenza, di un risorgimento al femminile che sta percorrendo l’Italia e, ovviamente, dovrà interessare anche il territorio teatino”.

 

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