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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Costa teatina, Confindustria: sì alla sostenibilità ma nel rispetto del lavoro

Confindustria Chieti commenta la recente presa di posizione della Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise e chiede attenzione per le realtà di migliaia di lavoratori abruzzesi impiegati nel settore degli idrocarburi

Tutti tuonano contro la “petrolizzazione” ma nessuno considera la realtà di centinaia di imprese e migliaia di lavoratori abruzzesi impiegati nel settore degli idrocarburi, presente qui sin dagli anni ’30.  Su questo pone l’attenzione Confindustria Chieti, commentando la recente posizione espressa dalla CEAM, Conferenza Episcopale Abruzzo e Molise, a favore della realizzazione del Parco della Costa Teatina.

“Una posizione – si legge nella nota stampa -  senz'altro condivisibile in termini di accelerazione a progetti e investimenti in favore del turismo, ma tutte queste istanze non prescindono dall'imprenditorialità dei progetti stessi, che per rendere i propri effetti a favore del territorio non possono rinunciare al perseguimento di un giusto profitto”.

Sulla sostenibilità poi, specifica: “E’ la modalità di svolgimento dell'attività di impresa a darne la cifra etica e la sostenibilità. Anche la produzione di idrocarburi, che non ha mai dato alcun segno negativo di sé, e tuttora si svolge in modo anche molto importante in regioni a noi vicine, può e deve essere effettuata nel rispetto del territorio e della salute dei lavoratori e della popolazione, come da sempre è stato. Al riguardo non si deve dimenticare che nel settore idrocarburi si è sviluppato nei decenni un tessuto di imprese di alta qualità che hanno dato lavoro e ricchezza al territorio, convivendo con tutti gli altri ambiti produttivi”.

Per Confindustria però, certe realtà vengono considerate solo nel momento in cui esplodono le crisi aziendali, vedi la cessazione dell'attività della Iniziative Industriali e la crisi della Parker su Ortona, che hanno aggiunto altre decine di posti di lavoro alle centinaia già perse tra le imprese dell'indotto idrocarburi negli ultimi due anni. “Non abbiamo sentito una parola di solidarietà per le famiglie che hanno perso il proprio reddito per la crisi delle suddette imprese – conclude la nota - Eppure da chi ha tanto a cuore le sorti dell'uomo e del creato sarebbe lecito attendersi una qualche attenzione anche ai problemi economici delle persone. Se oltre agli anatemi, le scomuniche, il terrorismo ambientalista, c'è spazio per un serio dialogo, basato sulla conoscenza, sul rispetto delle altrui posizioni, e non sul facile consenso populista, Confindustria sarà pronta a dare il suo contributo”.

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