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Confindustria: il futuro del vastese è nello sviluppo industriale sostenibile

Preoccupate per i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto il vastese, Confindustria Chieti e AssoVasto chiedono che i problemi di sicurezza del territorio siano messi urgentemente al centro dell'attenzione piuttosto che ostacolare la presenza di attività industriali

I recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto il vastese, definito "crocevia del traffico di stupefacenti nel centro Italia", preoccupano Confindustria Chieti e AssoVasto. Per le due associazioni, rappresentanti della classe imprenditoriale, è importante rimettere al centro del’attenzione e dell’agenda della classe politica locale i temi relativi alla sicurezza della città, per poter permettere alle industrie di continuare o avviare i propri progetti in tutta serenità.

Nella nota inviata da Confindustria Chieti, il presidente Paolo Primavera sostiene: “che le uniche problematiche analizzate in città riguardano la questione ‘biomasse a Punta Penna’, quando le preoccupazioni per l’intera collettività sono di ben altra natura e la tranquillità dei nostri cittadini è minacciata da attività illecite e criminali. Come ribadito in più sedi e più occasioni Confindustria è contro tutti i tentativi di disinformazione portati avanti per creare nuove e infondate paure nella cittadinanza, ed è a favore dello sviluppo industriale sostenibile in parallelo con la tutela delle aree protette e delle risorse naturali del nostro territorio. Piuttosto che occuparsi di legalità e di tutela dei cittadini – continua Primavera - si pensa a ostacolare la presenza di attività industriali, sia nuove che storiche, e ciò dimostra una visione limitata e miope che può creare danni irreparabili al nostro tessuto economico già fragile e stravolto dalla crisi economica globale”.

“Imprese e lavoratori vastesi – aggiunge Gabriele Tumini, presidente dell’AssoVasto – hanno bisogno di certezze e hanno diritto di sapere se le loro attività hanno un futuro oppure no. L’incertezza, l’impossibilità di programmare e di fare impresa pur nel rispetto delle regole, è una malattia mortale che farà perdere molti posti di lavoro e l’economia locale subirà un tracollo di cui qualcuno, prima o poi, dovrà farsi carico”.

In merito ai progetti di produzione di energia localizzati a Punta Penna, la posizione degli imprenditori del Sistema Confindustria e AssoVasto è chiara: “a coloro che intendono investire nel nostro territorio chiediamo semplicemente il rispetto delle leggi e delle normative vigenti, nel presupposto che gli impianti a biomasse sono energia rinnovabile e pulita che può fornire un notevole contributo al conseguimento degli obiettivi del Piano Energetico Regionale”. Confindustria Chieti e AssoVasto propongono dunque alla cittadinanza e agli enti di competenza, l’acquisto di una centralina per il rilevamento della qualità dell'aria, affinché sia monitorata costantemente l’area nella zona industriale e vengano stabilmente rispettati tutti i parametri di legge.

E, sempre nell’ottica di una green economy a Vasto, le due associazioni si dicono intenzionate a valorizzare e sostenere la riserva naturale di Punta Aderci con interventi e azioni strutturali che diano valore aggiunto all’intero territorio. “Auspichiamo - conclude Primavera - che nelle sedi istituzionali si tenga nel dovuto conto il punto di vista delle tante imprese che sinora hanno dato al territorio lavoro e ricchezza e di quelle che si apprestano a farlo avendo pressoché concluso gli iter autorizzativi previi importanti investimenti. Si tratta di un tessuto d’imprese sano e che, con l’ausilio di tecnologie avanzate e di alto profilo, apporterà, quotidianamente, notevole valore aggiunto al nostro territorio”.
 

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