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Economia

Confartigianato contro Mirò: "Pronti a scendere in campo, farà chiudere centinaia di negozi"

L'associazione chiede "subito una nuova legge regionale che blocchi aperture di nuovo centri commerciali e che obblighi quelli esistenti ad aprire le porte a aziende che offrano prodotti abruzzesi"

Confartigianato Abruzzo dice no al progetto Mirò e lancia l'allarme: "Darebbe il colpo di grazia alle già disastrate piccole aziende, anche storiche, di Chieti e Pescara". L'associazione di categoria si spinge oltre, definendo una "vera e propria follia", il secondo ipermercato di 30mila metri quadrati nella zona di Santa Filomena, accusando addirittura il centro commerciale già esistente di essere la causa di tante serrande abbassate.

"Già sappiamo come andrà a finire - dicono il segretario regionale ed il delegato Commercio dell'associazione, Daniele Giangiulli e Massimiliano Pisani - questi 30.000 metri quadri saranno un ennesimo regno di catene multinazionali, che nulla hanno a che fare con la nostra regione. Per pochi posti di lavoro saranno persi milioni di euro, centinaia di posti di lavoro e scompariranno dalla faccia della terra le piccole e meravigliose aziende artigiane che, da sempre, caratterizzano il nostro territorio".

Ai problemi di carattere economico e commerciale, ricorda Confartigianato, si aggiunge "il rischio idrico, come denunciato dalle associazioni ambientaliste. Siamo pronti a scendere in campo al loro fianco - affermano Giangiulli e Pisani - perché commercio significa anche sicurezza dell'utente e l'ultima esondazione del fiume Pescara proprio in prossimità del centro commerciale è la dimostrazione dei possibili rischi".

L'associazione chiede "subito una nuova legge regionale che blocchi aperture di nuovo centri commerciali e che obblighi quelli esistenti ad aprire le porte a aziende che offrano prodotti abruzzesi, per fare in modo che un utente non ci ricordi per un panino americano, ma per un parrozzo locale. Non c'è più tempo da perdere - proseguono i due rappresentanti di Confartigianato - il fenomeno sta dilagando, come dimostra l'apertura di una catena multinazionale all'Aquila proprio in questi giorni". 

Confartigianato Abruzzo lancia quindi un appello alla Regione e a tutte le forze politiche per "istituire immediatamente un tavolo che comprenda, oltre a noi, tutte le associazioni di categoria. La legge sul commercio deve essere immediatamente rivista, attualizzata e modificata per ripristinare un mercato di libera concorrenza. Monitoreremo continuamente questi fenomeni - concludono Daniele Giangiulli e Massimiliano Pisani - e saremo al fianco dei piccoli imprenditori abruzzese, maestri dell'artigianalità che, dopo aver investito tutti i loro risparmi, rischiano di dover chiudere".

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