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La Carichieti chiude gli uffici a Bologna: sei lavoratrici vanno a casa

Entro la fine dell'anno la Carichieti procederà alla chiusura dei suoi uffici amministrativi a Bologna licenziando sei addette alla gestione della cessione del quinto dello stipendi. "Una crisi che riguarda tutti" avvertono i sindacati

Entro la fine dell’anno la Carichieti procederà alla chiusura dei suoi uffici amministrativi a Bologna licenziando sei lavoratrici addette alla gestione della cessione del quinto dello stipendio. Lunedì 4 dicembre i vertici della cassa di Risparmio si sono riunite con Fabi, Falcri e Fisac/Cgil per esaminare la situazione della sede bolognese.

A conclusione di una trattativa estremamente difficile, i sindacati spiegano come le lavoratrici interessate, abbiano sì condiviso una soluzione nella quale cinque di loro entreranno nel fondo di solidarietà emergenziale di settore (una ha accettato il trasferimento in Abruzzo) ma che tutto ciò non minimizzerà le difficoltà a cui le lavoratrici andranno incontro alla lunga.

“L'accordo garantisce solo un temporaneo sostegno al reddito – spiega Francesco Trivelli, segretario regionale Fisac - consentendo alle lavoratrici coinvolte di percepire un accompagnamento economico di 24 mesi unitamente all'accredito dei contributi previdenziali ed un incentivo economico all'esodo”. E dopo?

Per le organizzazioni sindacali le condizioni per una soluzione positiva ci sarebbero: la riassunzione delle lavoratrici, quasi tutte madri di famiglia, in altre banche operanti in Emilia Romagna. In questo senso opereranno per evitare la perdità delle professionalità esistenti e, ancor di più, dei livelli occupazionali dopo il 31 dicembre 2012. "Ci impegnano ad interessare l’organo di vigilanza, le Istituzioni territoriali e le Fondazioni bancarie di riferimento”.

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