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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Centro / Piazza Garibaldi

Case di riposo in piazza Garibaldi a rischio chiusura, sindacati scrivono a D'Alfonso

Si cerca di salvare l'unica struttura pubblica della provincia che eroga il servizio di assistenza socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti e disabili. Se entro sette giorni non dovessero intervenire corpose rimesse economiche, la direzione dovrà ricollocare in altra struttura i circa 120 ospiti

Dopo il presidio presso l’Assessorato alla Sanità, i sindacati tornano a denunciare la grave situazione degli istituti riuniti San Giovanni Battista di Chieti. Le segreterie provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp, Confasl Fenal e Csa hanno scritto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso paventando il rischio di chiusura della struttura sita in piazza Garibaldi che eroga il servizio dl assistenza socio-sanitarla ad anziani non autosufficienti e disabili. Noti i ritardi dei Comuni di Chieti, Pescara, Lanciano, Guardiagrele, Bucchianico nel pagamento della quota di compartecipazione, integralmente rimborsata dalla Regione, che per il 2014 ammonta a 296.750,01 euro e per il 2015 a 832.867,35 euro. A questo si aggiunge il mancato pagamento della quota sanitaria delle rette relativa all'anno 2011 da parte della Asl di Chieti per i servizi svolti dagli Istituti all'epoca presso le strutture di Villa degli Ulivi e di piazza Garibaldi, e che ammonta a circa un milione di euro.

“Tale situazione – sottolineano le organizzazioni sindacali – già comporta il mancato pagamento delle retribuzioni al dipendenti e le imposte dovute, nel giro di pochi giorni determinerà il blocco totale degli istituti vista l'impossibilità di approvvigionare l'Ente di generi di prima necessità. E a quel punto - spiegano - sarà inevitabile allertare le famiglie degli utenti e le istituzioni a ciò  preposte, al fine di erogare l'assistenza che ad oggi si rischia di non poter più garantire”.

La Direzione degli istituti riuniti avrebbe comunicato che “se entro sette giorni non dovessero intervenire corpose rimesse economiche da parte degli Enti sopra richiamati, bisognerà necessariamente ricollocare in altra struttura i circa 120 ospiti oltre che garantire il futuro lavorativo ai 72 dipendenti degli stessi”. 
 

Cgil Fp, Cisl Fp, Confasl Fenal e Csa stigmatizzano una situazione che è da mesi sui tavoli istituzionali "senza che nessuno degli interlocutori, Regione, Asl, Sindaco del Comune di Chieti, - dicono - abbiano avuto la capacità politica di salvare l'unica struttura pubblica della provincia di Chieti che eroga il servizio di assistenza socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti e disabili" e si riservano l’adozione di ulteriori iniziative a difesa dell’ente. 
 

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