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Economia

CariChieti, il Codacons: "Ancora in alto mare i rimborsi per obbligazionisti ed arbitrati"

Chiesto alla Procura di indagare per appropriazione indebita e ritardo in atti d'ufficio

Sono ancora in alto mare i rimborsi per gli obbligazionisti di CariChieti, Banca Marche, Banca Etruria e Carife, nonostante il 30 giugno scorso siano scaduti i termini per l’emanazione dei decreti necessari per disciplinare il ricorso agli arbitrati.La denuncia arriva dal Codacons, che chiede alla Procura di indagare per appropriazione indebita e ritardo in atti d’ufficio.

“Un ritardo inaccettabile che continua a privare i risparmiatori dei loro soldi – dice il presidente Carlo Rienzi – I rimborsi previsti dal Governo non solo sono una elemosina, perché copriranno solo l’80% degli investimenti e solo per chi ha un reddito inferiore ai 35mila euro, ma arriveranno, se arriveranno, anche con estremo e ingiustificato ritardo. Il Fondo Interbancario di garanzia dei depositi che gestisce il Fondo di Solidarietà, infatti, non è ancora in grado di gestire i rimborsi. Ancora peggio sul fronte dell’arbitrato: i decreti per disciplinare la procedura, che dovevano essere emanati entro il 30 giugno scorso, ancora non si vedono, e nulla si sa circa la loro emanazione e la relativa tempistica”.

Da qui l'esposto del Codacons alla Procura della Repubblica di Roma. “Chiediamo alla magistratura di intervenire per verificare se i colpevoli ritardi nei rimborsi in favore degli obbligazionisti delle quattro banche e nella procedura dell’arbitrato possano configurare reati quali appropriazione indebita e ritardo in atti d’ufficio, considerato che i soldi di cui si parla e che tardano ad essere restituiti non solo soldi delle banche o dello Stato, ma sono proprietà dei risparmiatori. E se la Procura aprirà una inchiesta - conclude Rienzi - gli investitori gabbati potranno poi agire anche in sede penale”. 

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