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Economia

Camere di commercio, Rete Imprese frena su fusione Chieti-Pescara

Per la rete che raccoglie le Associazioni categoria è necessario prima il rinnovo del Consiglio camerale teatino: "Occorre capire prima come i due enti possano essere più vicini alle realtà economiche dei due territori"

"Non siamo contrari all'accorpamento tra le Camere di Commercio di Chieti e Pescara a prescindere, ma poniamo come condizione che ciò avvenga dopo il rinnovo del Consiglio camerale teatino e su basi più ponderate". Lo affermano dagli uffici di Rete Imprese Italia, che raggruppa le associazioni Cna, Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani e Confartigianato, in merito alla paventata accelerazione verso la fusione delle due camere di Commercio di Chieti e Pescara.

Per le associazioni occorre capire prima come i due enti possano essere più vicini alle realtà economiche dei due territori. "La Camera di Commercio di Chieti - sottolinea Rete Imprese in una nota - è la più forte economicamente di tutto l'Abruzzo a riprova della propria economia e della propria rappresentanza imprenditoriale. Non solo: è un Ente complesso poiche' dotato di due Aziende Speciali, diretta emanazione della Camera, mentre quella pescarese è un ente semplice che ha minore rilevanza nella scala amministrativa.

Non si comprendono le ragioni per cui Chieti, che ha avviato il proprio rinnovo - prosegue la nota di Rete Imprese Italia - dovrebbe consentire a un Consiglio in scadenza di decidere l'accorpamento con un'altra Camera di Commercio dal momento che si tratta di una materia non solo di straordinaria amministrazione ma addirittura di carattere storico".

E ancora, secondo Rete Imprese Italia, l'autoriforma del sistema camerale abruzzese, se si concretizzasse, sarebbe in largo anticipo rispetto al resto del sistema camerale italiano, ma in questo caso l'iter della riforma del sistema camerale a livello nazionale non è concluso. "Non vorremmo mai che qualcuno si azzardasse, con scelte frettolose - conclude la nota di Rete Imprese Italia - a mettere a rischio dei posti di lavoro prima della conclusione della riforma nazionale. Ricordiamo che molto di questo personale e' altamente specializzato nei servizi di prossimità alle imprese e garantisce la chiusura di contratti nonchè la creazione di figure professionali realmente utili alle imprese".

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