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Economia

Ex Burgo: domani si riunisce il Cicas, Di Primio scrive ai vertici dell'azienda

Lettera del sindaco di Chieti all'amministratore delegato Marchi per sollecitare la richiesta della terza cassa integrazione in deroga. Intanto prosegue il progetto In.Te. per la ricollocazione dei 133 ex dipendenti della cartiera

La questione Burgo arriva al Cicas (Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore). Domani (21 dicembre) ci sarà una riunione per discutere dei problemi causati dalla chiusura della cartiera. E il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, scrive ai vertici dell’azienda per sollecitare a trovare un punto d’incontro con i 133 ex dipendenti. “Si tratta – scrive Di Primio – dell’ultima reale possibilità per offrire, a quanti non volessero andare in mobilità, la speranza di un’ulteriore richiesta della cassa integrazione”.

Il Cicas, ha precisato il sindaco, valuterebbe un’eventuale disponibilità della Burgo a chiedere per la terza volta la cassa integrazione. Anche se è già scattata la mobilità, infatti, si potrebbe tornare indietro perché il Comitato non si è ancora riunito. Sembra ancora possibile, inoltre, la ricollocazione di alcuni dipendenti in altre sedi del gruppo, come quella di Avezzano. Nella lettera il sindaco spiega anche che il progetto In.Te. – che con la riqualificazione dell’area offrirebbe una possibilità di ricollocazione per gli ex operai – sta andando avanti. Per adesso sono nove le ditte interessate e tutte hanno confermato l’intenzione di proseguire. 

Ma il capogruppo dell’Udc, Alessandro Giardinelli, ha mostrato qualche perplessità dopo che il progetto Mod’a, per la costruzione di un centro agroalimentare sulle ceneri della cartiera, pare essersi bloccato. In più Gardinelli non ha ottenuto garanzie sulla solidità delle aziende interessate ad investire nel progetto In.Te. Secondo l'Udc "a questo ipotetico progetto non possono essere affidate tutte le speranze di risoluzione per il ricollocamento dei lavoratori". 

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