rotate-mobile
Economia

Blocco licenziamenti, l'allarme della la Uil Abruzzo: "Serve gradualità, Abruzzo a rischio disastro"

Il segretario Lombardo: "In questa regione ammortizzatori come la cassa integrazione e, ancora di più, la Naspi parlano di un’evidente fragilità del sistema produttivo"

La fine del blocco dei licenziamenti prevista dal governo a partire dal 1 luglio,  rischia di avere conseguenze disastrose sull’occupazione in Abruzzo.

L’allarme arriva dalla Uil Abruzzo che pone l'accento su cassa integrazione e Naspi (l’assegno di disoccupazione) e che definiscono un’evidente fragilità del sistema produttivo.

Solamente nel 2020 – commenta Michele Lombardo, segretario Uil Abruzzo – sono state 61.471.170 le ore di cassa integrazione autorizzate in Abruzzo, 16.143.359 nei primi quattro mesi del 2021, in aumento rispetto alle 16.086.103 dell’analogo periodo 2020. Cifra impressionanti, che parlano di quanto massiccio sia ancora il ricorso agli ammortizzatori sociali causa covid nella nostra regione. Ancora più impressionante è il dato relativo alla Naspi: nel 2020 sono state 46.937 le ore liquidate, inferiore sicuramente al 2019, quando erano 51.135, ma pur sempre erogate in una fase in cui il blocco dei licenziamenti è attivo. In altre parole, stiamo parlando di persone che, nonostante il blocco, il lavoro lo hanno già perso”.

La Uil Abruzzo si dice preoccupata per la brusca interruzione del blocco dei licenziamenti: "I dati illustrati dicono chequsto toccherà profondamente l’Abruzzo. Se non lo manteniamo, insieme agli ammortizzatori legati alla pandemia, ci troveremo presto di fronte a grandissime difficoltà in termini occupazionali, con tutto ciò che ne consegue in termini di riflessi sociali” concldue il segretario.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Blocco licenziamenti, l'allarme della la Uil Abruzzo: "Serve gradualità, Abruzzo a rischio disastro"

ChietiToday è in caricamento