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Vendite di Natale in chiaroscuro, ora si punta sui saldi. Tiberio (Confcommercio): "Attenzione a sconti troppo elevati"

Uno studio di Confcommercio prevede una spesa media di 304 euro a famiglia e di 133 euro a persona: l'aspettativa è di una aumento del 10% delle vendite derivanti dai saldi che iniziano oggi, giovedì 5 gennaio

Iniziano oggi (giovedì 5 gennaio) i saldi invernali e i commercianti della provincia di Chieti provano a recuperare dalle vendite in chiaroscuro del Natale appena passato.
Da una parte i clienti andranno a caccia dell'affare e dall'altra gli esercenti proveranno a smaltire la merce rimasta in magazzino nonostante il periodo natalizio.

Da uno studio di Confcommercio emerge come la spesa media prevista a famiglia per gli acquisti con gli sconti è pari 304 euro mentre a persona si prevedono 104 euro.

Con la presidente di Confcommercio Chieti, Marisa Tiberio, abbiamo fatto il punto riguardo al bilancio delle vendite di Natale e tracciate le aspettative per i saldi. 

La Tiberio spiega come il periodo natalizio abbia registrato una diffirenza netta tra il settore del food e quello del non food: in tanti hanno scelto di regalare prodotti enogastronomici mentre sono andate peggio le vendite degli altri settori anche a causa dei saldi troppo vicini: «Quindi invece di spendere 100 euro in più per un giaccone si è preferito spendere per cibo e prodotti come il vino», spiega la Tiberio, «e il food ha registrato una crescita mentre nei negozi di vicinato le vendite sono state in linea con gli anni passati. Ma siamo molto lontani dai livelli pre crisi, rispetto a 10-15 anni fa facciamo diviso tre l'incasso. Il comparto della moda è quello che ha sofferto di più proprio per la vicinanza con l'avvio dei saldi. C'è stato anche il dramma delle alte temperature che non hanno portato le persone a comprare nuovi capispalla e capi di abbigliamento».

Le aspettative per i saldi

«Ma per i saldi», prosegue la Tiberio, «come Confcommercio abbiamo previsto un aumento di oltre il 10% delle vendite visto che molti avranno i magazzini pieni e in tanti dovranno comprare non avendolo fatto in precedenza in attesa dei prezzi più bassi. Ma bisogna diffidare da chi propone offerte troppo vantaggiose: sconti del 60-70% sono commercialmente insostenibili. Anche se i consumatori hanno modificato la loro strategia, acquistando molto online e nei periodi dei saldi, restano importanti per il commercio. Ma le date e le modalità dei saldi vanno riviste perché pur essendo previsti per 60 giorni nella realtà poi durano solo pochi giorni».
La Tiberio affronta anche il problema della concorrenza delle grandi piattaforme online: «Stiamo divenrando lo showroom delle piattaforme online ed è deprimente. I negozi di prossimità sono stritolati da una morsa tra aumento dei costi di gestione, rincaro delle materie prime e delle imposte, gli indici Isa che impongono di essere congrui, e calo delle vendite provocato da inflazione, metodi di acquisto modificati, stipendi che restano uguali, crisi etc. Ma noi siamo schiacciati da queste grandi piattaforme e non rispettano le regole del mercato nel quale operano come invece siamo costretti a fare noi: deve valere la regola dello stesso mercato stesse regole. Alle persone dico che per pochi euro di risparmio si mortificano le attività delle città. Non possiamo competere con dei colossi e le insegne dei centri cittadini continueranno a spegnersi».

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