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Le biblioteche regionali restano chiuse, la Cgil attacca la Regione: "Profonda inadegutezza"

Il sindacato torna a denunciare la mancata riapertura delle biblioteche in Abruzzo

La Cgil Fp in Abruzzo torna a denunciare la chiusura delle biblioteche regionali in Abruzzo affermando che, ad oggi, non si conosce una data della presunta riapertura.

“Il 16 luglio scorso – ricordano il segretario generale Fp Abruzzo-Molise Paola Puglielli e il segretario generale Cgil Abruzzo Molise Carmine Ranieri - abbiamo denunciato la chiusura delle biblioteche d’Abruzzo in quanto non c’era stata copertura finanziaria per fare la sanificazione ambientale ordinaria e straordinaria delle diversi sedi.

Il consiglio regionale il 3 agosto ha stanziato le risorse necessarie per farle ed era stato assicurato che nel minor tempo possibile  sarebbe stato  redatto il piano per la riapertura delle biblioteche da inviare al gruppo tecnico scientifico regionale per la necessaria approvazione oltre ad effettuare appositi affidamenti a ditte esterne per procedere alle necessarie operazioni di sanificazione. Operazioni queste ultime da fare in tutti gli uffici regionali visto che le ultime sanificazioni risalgono al febbraio 2021. Addirittura ci era stato assicurato che dette attività, necessarie per la riapertura delle Biblioteche e per continuare a mantenere aperti tutti gli uffici regionali, sarebbero state effettuate già dal 9 agosto. Ma sotto il cocente sole di agosto si sono sciolti anche i buoni propositi”.
 
Di fatto ad oggi, quando sta per iniziare un nuovo anno scolastico, le biblioteche sono ancora chiuse. “Con la riapertura delle scuole e delle università, si privano ancora le nostre comunità di servizi essenziali alla vita di una società democratica e libera: prestito di libri, informazioni bibliografiche a studenti e studiosi, servizi di prestito digitale. Oltre che di tutte le attività di promozione della vita culturale delle comunità su cui insistono: presentazioni di libri, letture per genitori e bambini, mostre, attività musicali e teatrali, insomma delle vere e proprie piazze del sapere, luoghi essenziali sottratti alle leggi oggi imperanti del mercato o dell’isolamento digitale.  L’amministrazione regionale- conclude la nota della Cgil - continua a dimostrare una profonda inadeguatezza su temi essenziali come la sicurezza dei propri dipendenti e la vita culturale delle comunità locali e solo questo basta per chiedere di intervenire in maniera puntuale per risolvere e superare questa incresciosa empasse”.


 

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