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Economia

Finanziate quasi 24 mila imprese abruzzesi con "Cura Italia" e "Liquidità": 6.568 a Chieti

A farlo sapere è la Cna, che riporta i dati del ministero dello Sviluppo Economico sul sito www.fondodigaranzia.it e saluta positivamente

Sono in totale quasi 24 mila le imprese abruzzesi finanziate con i decreti "Cura Italia" e "Liquidità". 
A farlo sapere è la Cna, che riporta i dati del ministero dello Sviluppo Economico sul sito www.fondodigaranzia.it e saluta positivamente.

Per la precisione sono 23.849 le istruttorie approvate delle imprese abruzzesi ammesse dal Fondo centrale di garanzia ai finanziamenti.

Il 90 per cento delle richieste (ben 21.649) per l’importo fino a 30mila euro. La Cna, dopo le incertezze e i ritardi delle prime settimane, chiede però adesso un cambio di passo alla Regione, chiamata a integrare con fondi propri un fabbisogno finanziario delle aziende abruzzesi che i fondi assegnati dagli istituti di credito hanno solo parzialmente soddisfatto.

Tra le province abruzzesi, si conferma la leadership della provincia a più alto tasso di presenza imprenditoriale, Chieti, che resta in cima alla graduatoria con 6.568 pratiche, per poco meno di 351 milioni di euro complessivi e un importo medio di oltre 53 milioni di euro. Segue il Teramano, con 6.198 pratiche, ma l’importo complessivo e medio più alto: oltre 380milioni per una media che supera i 61mila euro. Con L’Aquila (5.171 pratiche; circa 251 milioni e rogati e 48mila 528 euro di media) e Pescara (5.912 pratiche; poco meno di 253 milioni erogati; 42mila 756 euro di media) nel posizioni intermedie. Scenari non troppo dissimili per le operazioni relative al finanziamento per un importo massimo di 30mila euro (quota in un primo momento fissata dal Governo Conte a 25mila): in testa Chieti (5.993, 18.717 euro di importo medio), poi Teramo (5.553; 18.544), Pescara (5.470; 18.438) e L’Aquila (4.633;18.237). Con una media erogata, come si vede, però assai ben al di sotto della soglia massima ammessa.

«La lettura dei dati», sottolinea il presidente regionale di Cna Abruzzo, Savino Saraceni, «conferma uno scenario che già le scorse settimane avevano messo in evidenza: la fortissima esigenza di liquidità che viene dalle aziende abruzzesi, alle prese con i gravissimi problemi determinati dall’emergenza Covid su produzioni, fatturati, occupazione. Un quadro che i finanziamenti legati alle misure del Governo, concepite soprattutto come sostegno nel momento di crisi più acuto, non possono sostenere più di tanto. Misure che, in ragione delle regole per l’accesso fissate, con paletti legati al fatturato, hanno di fatto estromesso automaticamente dalla possibilità di accesso una platea sterminata di micro imprese, che adesso chiede interventi a suo favore».

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