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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Automotive, pollice in su per l'export nel Chietino

Buone le performance a Chieti e Pescara secondo lo studio della Cna.Vanno male alimentari e farmaceutici, micro imprese con il fiatone

Secondo lo studio realizzato per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, nel secondo trimestre del 2018 “i mezzi di trasporto hanno ottenuto un incremento di 115 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, mentre l’insieme degli altri prodotti destinati oltre confine è decresciuto di 44 milioni. In valore percentuale, l’export dei mezzi di trasporto cresce dell’11%, superiore al 6,8% nazionale; mentre il resto del paniere dei prodotti destinati alle esportazioni subisce il processo contrario, ovvero un decremento del 3,8%. Dato, questo, in netta controtendenza con quello nazionale, che parla al contrario di un aumento del 3,7%” hanno spiegato il presidente e il direttore regionale della Cna Abruzzo, Savino Saraceni e Graziano Di Costanzo. 

Stavolta il Pescarese fa registrare un aumento di ben 86 milioni di euro su un totale di 115. Mentre nel Chietino, che da sempre in materia gioca la parte del leone, grazie alla presenza sul suo territorio di grandi aziende,  l’incremento si ferma molto più giù, ovvero a quota 32 milioni (+3,2%). 

Le variazioni dell’export nelle province abruzzesi sono state del tutto disomogenee: a Pescara, grazie ai mezzi di trasporto, nel secondo trimestre del 2018, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, cresce di ben 80 milioni, all’Aquila di 13, a Teramo rimane stazionario, mentre a Chieti  decresce di 17.

Se l’area dei mezzi di trasporto fa sorridere l’Abruzzo, a preoccupare al contrario è tutto il resto del mondo produttivo abruzzese, eccezion fatta per abbigliamento e pellami (+ 16 milioni; 17,5% in più), gomma e plastica (+1;3; +7,8%) prodotti elettrici (+7; +11,8%). Per tutti gli altri andamento negativo, come dimostrano i numeri degli apparecchi elettronici (-5; -8%), dei prodotti alimentari (-7; -5%), dei farmaceutici (-7; -8,4%), dei prodotti in metallo (-8; -6,5%), dei macchinari e apparecchiature (-64; -25,8%). 

“I dati – ha evidenziato Saraceni - suonano a conferma soprattutto delle difficoltà che incontra il mondo della micro impresa e dell’artigianato, cioè quello meno attrezzato ad affrontare le sfide poste dai mercati esteri e dalla globalizzazione. E che proprio per questo è più bisognoso di sostegno pubblico e di politiche in grado di consentire loro di attrezzarsi con più efficacia a queste sfide”. Da parte sua, Di Costanzo ha posto l’accento “sui limiti e i problemi che più in generale la nostra regione manifesta: perché a fare il paio con i limiti che segnalano le nostre esportazioni, ci sono anche i dati relativi alla scarsa capacità di spesa dei fondi comunitari da parte dell’Abruzzo”. 
 

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