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Niente arretrati per i lavoratori della sanità privata, De Lio: "Attendono da 14 anni"

Nelle comunicazioni inviate dalle proprietà si legge che gli emolumenti arretrati saranno erogati non appena la Regione provvederà a corrispondere il 50% della copertura dei costi. Una prospettiva che ha lasciato l'amaro in bocca ai dipendenti delle clincihe privata

Dal 1 ottobre è entrato in vigore il nuovo contratto nazionale per la sanità privata, ma per il pagamento degli arretrati e dell'una tantum riparatoria previsti dal ccnl i lavoratori delle cliniche private dovranno attendere.

Nelle comunicazioni inviate rispettivamente per conto delle case di cura Pierangeli, Spatocco, Villa Serena e Villa Pini si legge che gli emolumenti arretrati saranno erogati non appena la Regione Abruzzo provvederà a corrispondere il 50% della copertura dei costi, come stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni.

Una prospettiva che ha lasciato l'amaro in bocca ai lavoratori della sanità privata che attendevano il giusto indennizzo. 

A intervenire sulla questione che riguarda tanti dipendenti delle cliniche private di Chieti è il consigliere comunale Mario De Lio, che commenta: "Come sempre, i lavoratori della sanità privata non vengono mai presi nella giusta considerazione: dopo 14 anni con la firma della preintesa di giugno e quella definitiva del contratto oggi vedono allontanarsi le loro spettanze arretrate per il solito scaricabarile con la Regione, calpestando la dignità e i diritti di quanti quotidianamente affrontano il loro lavoro con responsabilità e professionalità".

De Lio, nel sollecitare la Regione Abruzzo ad intervenire assumendosi le proprie responsabilità e i datori di lavoro a dare un segnale ai propri dipendenti, ha scritto anche all'assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì ricordando che "il contratto definitivamente siglato nei mesi scorsi, aveva dato la certezza che tale rinnovo e i suoi emolumenti arretrati dovevano essere erogati con la mensilità di applicazione contrattuale. Purtroppo - si legge - si è capito che ciò non avverrà in quanto vengono attribuite responsabilità alla Regione. Per motivi che mi sfuggono, sembra ci sia una logica di minimizzare il problema quando il problema è molto sentito da parte dei lavoratori che da sempre con grande professionalità e con spirito di abnegazione e sacrificio affrontano quotidianamente ed in prima linea per dare un'assistenza qualificata".

La proprietà, facendo riferimento all'emergenza Covid e a tutte le difficoltà che ne conseguono, ha comunicato di essersi vista costretta a rinviare temporaneamente la liquidazione. Una motivazione che rammarica ancora di più gli operatori della sanità. "Non vengono premiati neanche nel momento in cui vengono siglate le loro spettanze - conclude De Lio - e poi li chiamiamo eroi...".

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