Appello dei sindaci al ministro Urso: "Il governo non resti indifferente alle minacce sul futuro della Val di Sangro"
Lettera del sindaco di Paglieta, in rappresentanza di un comitato di 64 primi cittadini, per chiedere un incontro pubblico per difendere e rilanciare la più importante area industriale d'Abruzzo
“Il governo nazionale non può restare indifferente di fronte alla minaccia di dissoluzione di un settore e del distretto industriale della Val di Sangro”. Il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, in rappresentanza di un comitato di 64 sindaci del territorio, ha scritto al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all'assessore regionale alle attività produttive, Daniele D'Amario, e al direttore dello stabilimento Fca Italy (ex Sevel) di Atessa, Paolo Accastello, per invitarli a partecipare a un incontro pubblico che abbia lo scopo di “difendere e incrementare l'apparato industriale della Val di Sangro”.
Il “cuore economico più importante dell’Abruzzo e del Centro-Sud” è oggi minacciato dalla crisi dei componenti, che arrivano a singhiozzo dai paesi asiatici, e dalle scelte del gruppo Stellantis, che “ha realizzato una industria gemella della Sevel in Polonia per produrre gli stessi veicoli realizzati in Val di Sangro – scrive nella missiva il sindaco Graziani - con impianti modernissimi mentre non interviene per la sostituzione di impianti ormai obsoleti nella ex Sevel”.
“Inoltre non ha rinnovato i contratti di operai assunti a tempo determinato e induce altri ad andare in pensione prima del tempo – annota il primo cittadino - Il numero dei dipendenti di quella che era la Sevel si è ridotto a 5.000 e un ulteriore ridimensionamento, potrebbe spazzare via anche l’indotto e migliaia di posti di lavoro. Non sappiamo quale sia l’effettivo piano industriale che Stellantis ha intenzione di realizzare e quale sia, in definitiva, il destino industriale della Val di Sangro. Tuttavia riteniamo che il nostro governo non possa restare indifferente di fronte alla minaccia di dissoluzione di un settore e del suo apparato industriale di assoluta importanza”.