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L'Aca annuncia 98 milioni di euro di investimenti per la rete idrica: "Servizio di qualità garantito a tutti"

L'azienda acquedottistica esce dalla procedura concordataria e illustra il piano industriale per i prossimi 5 anni

Un piano industriale di 98 milioni di euro di investimenti destinati all'ammodernamento e all’efficientamento della rete idrica e l’uscita dalla procedura concordataria sancita dal tribunale: è quanto annunciato dal presidente del cda di Aca spa, l’ingegnere ambientale Giovanna Brandelli, che rompe il silenzio che ha caratterizzato la linea di governance dal 2019.

“Possiamo dire solo adesso che, da carrozzone pubblico, Aca è diventata un gestore industriale del servizio idrico integrato. Siamo la prima azienda pubblica italiana a chiudere positivamente un piano concordatario. Un successo a vantaggio dei 64 Comuni che gestiamo sulle tre province di Pescara, Chieti e Teramo”.

Il percorso del concordato ha consentito di evitare il fallimento ella società che gestisce la rete idrica e il cda parla di “risultato storico l’aver mantenuto dal 2016 i bilanci sempre attivi, restituire merito creditizio all’impresa, estinguere 70 milioni di debiti e investirne altri 70 in opere, e mantenere la tariffa idrica più contenuta della Regione”.

Il piano industriale per i prossimi 5 anni prevede 98 milioni di euro di investimenti, che attingono dai fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), del Masterplan e da risorse proprie: 30 milioni di euro del Pnrr saranno destinati al progetto Aca 4.0 per la digitalizzazione e l’informatizzazione delle reti idriche con conseguente possibilità di governare da remoto tutto il processo. In questo modo si andranno a ridurre del 30% gli sprechi e le opzioni di intervento. In questa direzione anche la “Modellazione della rete” al fine di creare una mappatura reale e concreta delle reti esistenti: un investimento di 16 milioni di euro che prevede una control room di Aca per il monitoraggio di tutta la rete afferente ai Comuni di Chieti, Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare, Silvi e Città Sant’Angelo  per circa 1.063 km di rete idrica.

Altri 30 milioni del Pnrr andranno a finanziare il raddoppio dell’adduttrice Giardino, la tubazione più grande che collega la sorgente del fiume Giardino ai punti di diramazione. Dal Piano nazionale di interventi nel settore idrico in fase di approvazione, ACA attende 60 milioni di euro per la sostituzione progressiva delle reti obsolete e l’estensione del progetto di “Modellazione della rete” a tutti gli altri Comuni di competenza dell’Azienda pubblica che ha avviato anche il piano di autosufficienza energetica. “È una nuova era per il Consorzio acquedottistico – rimarca il presidente Brandelli - perché è il momento di investimenti responsabili che ci consentono di perseguire gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance, puntando al futuro: in parole semplici è il momento della “restituzione al territorio. Restituzione significa 98 milioni di euro per i prossimi 5 anni, per conferire efficienza alle infrastrutture idriche e di depurazione, perché non c’è sviluppo sociale, economico, ecologico del territorio, senza un efficiente servizio idrico e fognario”.

È partito poi il 31 luglio il piano di riparto agli azionisti per i debiti contratti con l’acquisizione delle reti, a tutto il 2013. “Somme - specifica Brandelli - che verranno rimborsate ai Comuni, previste nel piano industriale a 5 anni”.
 

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