La Pizzonta, la pizza fritta made in Abruzzo
Ingredienti
750 grammi di farina 00
120 grammi di patate lesse e schiacciate
250 grammi di latte
150 grammi di acqua
80 grammi di strutto (facoltativo)
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero
1 cubetto di lievito di birra
olio di semi o olio di oliva per friggere
sale o zucchero per rifinire la superficie
Procedimento
Disporre la farina a fontana su una spianatoia di legno, versare al centro latte ed olio e mettere di lato il sale, che non deve entrre in contatto con il lievito, che va sbriciolato e unito agli altri ingredienti. Iniziando ad impastare con le mani, si versa l’acqua, fino a ottenere un composto morbido ed elastico. A questo punto, il panetto va riposto sotto un canovaccio umido per lasciarlo lievitare almeno 4 ore.
Dopo la lievitazione, si divide l'impasto in tante palline da 120 grammi l'una, che vanno stese con il matterello e bucate con la forchetta, per evitare un gonfiore eccessivo durante la cottura. A questo punto si può iniziare a friggere in abbondante olio bollente e, quando le pizzonte saranno diventate dorate e croccanti, scolarle, asciugare l'olio e cospargerle di sale o zucchero a seconda del gusto.
La ricetta
Non c'è abruzzese che si rispetti che non abbia mai assaporato una "pizzonta" calda, magari in una sera d'estate, durante una sagra affollata o una cena di famiglia in giardino.
Si tratta di una pizza fritta (pizza unta significa letteralmente il nome), preparata con l'impasto della pizza o del pane, in versione dolce o salata, a seconda che venga ricoperta di sale o di zucchero. La tradizione vuole che venga usato lo strutto, ma se siete vegani o semplicemente preferite non appesantirvi troppo, potete farne a meno.
Non c'è abruzzese che si rispetti che non abbia mai assaporato una "pizzonta" calda, magari in una sera d'estate, durante una sagra affollata o una cena di famiglia in giardino.
Si tratta di una pizza fritta (pizza unta significa letteralmente il nome), preparata con l'impasto della pizza o del pane, in versione dolce o salata, a seconda che venga ricoperta di sale o di zucchero. La tradizione vuole che venga usato lo strutto, ma se siete vegani o semplicemente preferite non appesantirvi troppo, potete farne a meno.