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Cronaca Casalincontrada

Impianto trattamento rifiuti a Casalincontrada: il Wwf dice stop

Il Wwf dice basta con gli impianti produttivi ubicati lungo la Val Pescara. Presentate le osservazioni. Questa sera incontro informativo del Comitato Ambiente e Territorio con la cittadinanza

Il grande impianto di recupero imballaggi che dovrebbe sorgere a Casalincontrada al centro di polemiche e dibattiti. L’autorizzazione per la costruzione sul territorio in località Brecciarola di un enorme capannone per il deposito e il trattamento di rifiuti urbani e speciali non pericolosi, è in fase avanzata. L’investimento previsto per questo progetto promosso da Edilizia Colonnetta e Cooperativa Area è di circa 25 milioni di Euro.

Ci si chiede però quali sono i rischi per la salute delle persone, i danni all’ambiente e al territorio, ma anche le opportunità per la comunità.

 Il WWF in questi mesi non è rimasto a guardare. Assieme ad altre associazioni, nel marzo 2011, presentò una diffida alla Regione affinché, in relazione a quanto previsto dal Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria, si fosse provveduto ad attivare una rete di monitoraggio delle aree industriali, a sospendere qualsiasi procedura di valutazione ambientale di nuovi impianti che comportano emissioni in atmosfera e/o l'aggravio delle emissioni da traffico in assenza di dati aggiornati per tutti gli inquinanti  e in assenza dell'aggiornamento dell'inventario delle emissioni.

“Eccoci invece di nuovo all'ennesima iniziativa legata alla gestione di rifiuti in un territorio come quello della Val Pescara dove incidono già oggi numerose aziende legate a questo delicato e problematico settore” commenta l’associazione ambientalista. “L’ impianto per il deposito e il trattamento di rifiuti urbani e speciali non pericolosi in località Brecciarola, prevede la presenza di ben 800 tonnellate/giorno di rifiuti – spiegano- La zona destinata ad accogliere l'impianto viene classificata dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Abruzzo di categoria P2 - Pericolosità elevata - per la presenza di dissesti con alta probabilità di riattivazione. L'area è inoltre densamente popolata con diverse attività di ristorazione. Se l'impianto fosse realizzato verrebbe a riproporsi anche in quest'area la difficile convivenza tra abitazioni e attività industriali, una convivenza che determina sempre situazioni di forte criticità già ben note nella stessa Val Pescara per la zona industriale di Chieti Scalo e per la discarica con annesso impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti in località Casoni di Brecciarola”.

Il WWF precisa che sta vigilando “affinché ogni nuovo insediamento produttivo, in particolare in questo delicato settore, non provochi danni diretti o indiretti all'ambiente e sia in linea con l'obiettivo rifiuti zero, facendo in particolare molta attenzione alla scelta localizzativa.

“Ci sorprende – si legge in una nota - che, nei fatti, la localizzazione degli impianti sia lasciata alla libera iniziativa dei privati e non siano seguite procedure trasparenti come quelle che, ad esempio, potrebbero assicurare tecnologie digitali come il Geographical Information System (GIS) usate da oltre un decennio dalle pubbliche amministrazioni di tutto il mondo. Questa metodologia consente di individuare in maniera oggettiva le aree più idonee alla localizzazione di impianti che presentano criticità ambientali, attraverso un procedimento di sovrapposizione di carte tematiche (vincoli, presenza di case, presenza di scuole.)”.  

 Questa sera intanto il Comitato Ambiente e Territorio in Piazza De Lollis a Casalincontrada terrà un incontro informativo con la cittadinanza dal titolo “Grande impianto trattamento rifiuti: rischio o opportunità?”, a cui dovrebbe prendere parte anche il sindaco Concetta Di Luzio.
 

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