Il Wwf: "La caccia al cinghiale fuori da ogni regola minaccia tutta la fauna"
Anche fuori stagione, in queste settimane di siccità e incendi, continua l’abbattimento dei cinghiali
"La Regione Abruzzo è una delle poche a non aver concesso la preapertura della caccia a settembre. Nel desolante quadro delle altre regioni italiane si tratta di una scelta corretta e apprezzabile, certamente propiziata dalle tantissime sconfitte davanti al Tribunale Ammnistrativo Regionale, ma in realtà i cacciatori stanno già sparando perché la Regione Abruzzo, con una delibera di giunta di fine aprile, ha autorizzato l’abbattimento dei cinghiali anche al di fuori della stagione venatoria con la giustificazione di limitare il numero degli esemplari presenti sul territorio e così ridurre i danni alla colture". A dirlo è il Wwf che sottolinea la gravità di tale decisione, "perché ha comportato la possibilità di andare a caccia anche in periodi delicati per la riproduzione di tutta la fauna (non solo dei cinghiali) e in molte zone (ad esempio in valle Peligna) può diventare anche pericolosa per l’uomo perché gli spari si concentrano nelle poche zone risparmiate dal fuoco, le più vicine ai nuclei abitativi.
Secondo l'associazione dunque, l’attività di caccia al cinghiale oltre a incidere direttamente su questa specie, colpisce indirettamente la fauna nel suo insieme. "Va anche detto che l’azione di controllo che si deve esercitare durante queste attività di prelievo è ormai praticamente impossibile: la polizia provinciale è nei fatti stata cancellata mentre il personale del Corpo Forestale dello Stato è stato smembrato e anche coloro che sono stati assorbiti dai Carabinieri sono in larga parte impegnati su altri fronti.
Alla Regione Abruzzo chiediamo di mettere fine a qualsiasi forma di caccia almeno per tutto il mese di settembre e poi avviare una verifica sulle reali condizioni della fauna selvatica per capire come procedere. Ricordiamo, per l’ennesima volta, che la caccia è un’attività consentita, ma che la fauna costituisce patrimonio indisponibile dello Stato per cui viene prima la tutela di fagiani, volpi o beccacce della volontà di garantire il divertimento dei cacciatori e gli affari delle industrie di armi" conclude il Wwf.